Champions League: quando la polemica supera il campo, ecco cosa pensa davvero la stampa #ChampionsLeague #Calcio #Polemiche
La finale di Champions League fa ancora discutere, ma non per la classe o le giocate dei campioni in campo. Questa volta, a ribaltare il dibattito ci pensa Piero Armenti, giornalista e scrittore, che su Facebook non ha esitato a sganciare una vera bomba.
Senza tanti giri di parole, Armenti ha detto: "La finale di Champions League si sta trasformando in un talk show infinito, dove la strumentalizzazione e i favoritismi la fanno da padrone." Una bordata che fa riflettere sul ruolo ormai ambiguo dei media sportivi, sempre più inclini a cercare lo scoop acchiappa-click piuttosto che la cronaca sportiva.
Il giornalista invita a guardare oltre la patina di glamour e spettacolo, puntando il dito contro chi sfrutta la copertura mediatica per "alimentare polemiche sterili e distrarre dal vero spirito del gioco." Le sue parole, taglienti come un cartellino rosso, denunciano un mondo calcistico che rischia di perdere la sua essenza.
Mentre tifosi e addetti ai lavori si infervorano tra critiche e giustificazioni, Armenti si mostra impietoso: "Il calcio di oggi non è più solo uno sport ma un palcoscenico dove si recitano sceneggiature scritte a tavolino." E chi guarda da fuori inizia a chiedersi se il calcio che amava non stia lentamente scomparendo dietro un velo di finzione e strategie mediatiche.
La finale resta ciò che dovrebbe essere: una battaglia sportiva tra super club, ma il racconto che ne viene fatto sembra ormai il terreno di lotte infinite ben lontane dal calcio giocato.