Nell’ultima edizione della Gazzetta dello Sport viene analizzato quanto accaduto durante la partita tra la Macedonia del Nord e l’Italia.
A Luciano Spalletti non è riuscito a compiere un “miracolo”. L’Italia affronta problemi che non sono di oggi. Sarebbe stato irrealistico aspettarsi che l’ex allenatore del Napoli potesse risolverli in pochi giorni dopo essere diventato ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Nazionale. C’è molto lavoro da fare. È necessario voltare pagina e crescere in tutti gli aspetti: nel gioco, nell’intensità, nella mentalità. Quello mostrato contro la Macedonia del Nord è una squadra lontana anni luce rispetto al Napoli campione d’Italia.
Ecco cosa si legge sulla Gazzetta dello Sport: “Non potevamo pretendere che il nuovo commissario tecnico avesse una soluzione miracolosa e potesse cambiare la situazione in una sola settimana, considerando che questa situazione dura da troppo tempo. Tuttavia, speravamo e credevamo che avremmo comunque vinto contro una Macedonia del Nord determinata e organizzata, ma nient’altro. Prima del suo debutto come commissario tecnico, abbiamo chiesto tre cose a Spalletti: 1. Riprendere la bandiera caduta dopo le dimissioni di Mancini, portarla nel cuore e sventolarla nuovamente con orgoglio, dimostrando senso di responsabilità e di appartenenza; 2. Battere la Macedonia del Nord, indipendentemente dal modo, per migliorare la classifica del girone; 3. Qualificarsi per il prossimo Europeo, giocando un calcio moderno, offensivo e attraente, come abbiamo sempre visto nei club. Il primo obiettivo è stato raggiunto, il secondo fallito e per il terzo sarà necessario lavorare sodo”.
