L’Atletico Madrid punta forte su Raspadori: un’offerta da 25 milioni che fa discutere i partenopei
L’interesse dell’Atletico Madrid per Giacomo Raspadori non era una semplice indiscrezione, ma una trattativa concreta che sta prendendo forma. Questa frase, tratta dalla fonte, suona come un campanello d’allarme per i tifosi del Napoli, perché conferma che i Colchoneros non stanno scherzando e potrebbero sottrarci un talento che, pur non essendo un fenomeno, ha quel potenziale di crescita che manca alla nostra rosa. Pensateci: dopo aver pescato Ruggeri dall’Atalanta, Madrid si sta trasformando in un hub per i giovani italiani, e noi restiamo a guardare?
L’offerta ufficiale dell’Atletico si aggira intorno ai 25 milioni di euro più bonus, come riportato da Sky Sport. Questa proposta importante conferma la serietà del club di Madrid, che dopo aver prelevato Ruggeri dall’Atalanta, ha messo gli occhi su un altro italiano del nostro campionato. Ma veniamo al punto: 25 milioni per un giocatore che ha faticato a brillare al Napoli sembrano tanti, o forse no? Se paragoniamo a certe cessioni folli del passato, tipo Higuain al Juve per 90 milioni, qui rischiamo di svendere un prospetto per ripianare i conti, come al solito.
Il futuro di Raspadori potrebbe essere lontano da Napoli, con la trattativa in pieno svolgimento. Non è solo una mossa di mercato, ma un segnale che il nostro club deve svegliarsi: se lo cediamo, finiamo per alimentare il circolo vizioso di comprare e rivendere senza costruire un progetto serio. I tifosi veri se lo chiedono: preferiamo un altro affare alla Osimhen o tenere un italiano che potrebbe evolversi? Magari l’Atletico, con Simeone in panchina, lo trasforma in una star, e noi ci ritroviamo a rimpiangerlo.
Insomma, mentre l’Atletico fa la sua mossa, il Napoli deve rispondere con lucidità, non solo per i soldi. Se non difendiamo i nostri, finiamo come altre squadre del Sud, sempre un passo indietro ai “grandi”. È ora di discutere: è un’opportunità o un errore madornale? Voi appassionati, dite la vostra.
