#ModricVsDeBruyne: Il duello che ha umiliato un campione e confermato un mito nel big match Milan-Napoli
Nel confronto tra Milan e Napoli, l’attenzione si è focalizzata sul duello tra due stelle del calcio: Kevin De Bruyne e Luka Modric. È stato un clash che ha evidenziato in modo crudo le differenze tra chi invecchia con stile e chi sembra già un relitto del passato.
“Prendiamo Milan-Napoli e soffermiamoci su di un duello a distanza: Modric vs De Bruyne. Dite che non c’è stata partita? E avete ragione, per l’enorme divario esistente oggi tra i due campioni. Il belga ha soltanto 34 anni eppure il 40enne sembrava lui, non il folletto croato. Ieri sera si è capito che il Milan non ha preso un campione in disarmo, una stella del cinema ormai destinata al sunset boulevard. A dispetto di un’età quasi impossibile per giocare il calcio amatoriale, figuriamoci ad alti livelli, Luka ancora buca il grande schermo del calcio internazionale. Dal primo all’ultimo minuto, senza sosta, senza mostrare sofferenza, senza mai mettere le mani ai fianchi. Sempre nel vivo del gioco, punto di riferimento ineludibile del Milan che si è appoggiato su di lui per uscire dalla morsa nella quale il Napoli aveva chiuso gli avversari dopo l’espulsione (inevitabile) di Estupinian. Modric ha dimostrato a tutti quanto sia imprescindibile la “voglia” di giocare ancora a calcio, non solo per raccattare ancora qualche milione di euro, ma soprattutto per continuare ad essere il campione che si era.”
“E De Bruyne? Nulla di tutto questo. Impalpabile, quasi invisibile quando Conte gli chiede di defilarsi a sinistra per permettere a Mc Tominay di entrare – lui si – nel vivo del gioco. Per nulla determinante se non sui calci piazzati che sono da sempre la sua specialità.
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Conte nel mirino della Gazzetta: due mosse che non hanno convinto
Questo tipo di prestazioni pone seri interrogativi sul valore attuale di certi giocatori, specialmente quando la squadra è in difficoltà. È un campanello d’allarme che non può essere ignorato in una corsa serrata come quella per il titolo.
“King Kevin sta diventando il primo cambio di Conte. Vada per la scelta di Manchester, perché il Napoli rimase in 10 uomini dopo 22’ e fu quasi obbligatorio mandare in campo Olivera dopo l’espulsione di Di Lorenzo. Ma se De Bruyne esce pure quando il Napoli sta perdendo e gli avversari hanno l’uomo in meno, allora il problema è serio. Vuol dire che Conte – giustamente – lo sta facendo giocare per il nome che porta e non per l’apporto che sta dando al Napoli.”
“La lotta per lo scudetto si è fatta serrata ed è giusto che il coach del Napoli prenda le decisioni più corrette per il bene della squadra. Forse è arrivato il momento di tornare a quel 4-3-3 grazie al quale gli azzurri hanno costruito pezzo per pezzo lo scudetto un anno fa. Neres e Noa Lang scalpitano e danno la svolta quando entrano, sarebbe giusto se De Bruyne lavorasse per ritrovare una condizione degna di una fama che non merita l’umiliazione di continue ed inevitabili sostituzioni”.
In sintesi, questo match ha messo a nudo le fragilità di un ex fuoriclasse e la resilienza di un veterano, spingendo allenatori e squadre a scelte più spietate per mantenere il passo nella battaglia per il vertice. È un chiaro segnale che nel calcio di oggi, la leggenda non basta se non è supportata da prestazioni concrete.