L’ex icona del calcio italiano ha narrato l’origine del suo trasferimento al Brescia: “Volevo finire la mia carriera nel Vicenza, avevo anche inviato segnali”.
Roberto Baggio, ex talento del calcio italiano, ha rivelato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il Divino Codino ha raccontato la sua transizione al Brescia nel 2000. “Durante tutta l’estate mi sono allenato da solo, due volte al giorno, dal lunedì al venerdì e anche il sabato mattina. Lavoravo come se dovesse giocare a breve un Mondiale. Volevo finire la mia carriera nel Vicenza, avevo anche inviato segnali… Ma una sera ho ricevuto una telefonata da Carletto Mazzone che voleva portarmi al Brescia. Ho subito detto sì e sono stati 4 anni spettacolari. Abbiamo portato il Brescia in Coppa UEFA e abbiamo perso la finale dell’Intertoto contro il Psg”.
Il suo papà Florindo andava in bicicletta… “Bravo dilettante ai tempi di Gimondi, poi si è sposato e ha avuto otto figli, ma ha continuato a correre tra i gentleman. Era spinto da una straordinaria passione, così come in tutto quello che faceva. Una volta è caduto durante una volata e l’hanno tenuto una settimana a Venezia. Noi non potevamo andarlo a trovare e quando è tornato a casa mi ha colpito perché aveva ancora la faccia sfigurata”.
Come trascorre le sue giornate? “Ho cura della casa e del nostro giardino. Sono ossessionato dall’ordine, dalla pulizia del prato, del bosco e delle nostre piante. A volte torno a casa e mia moglie Andreina mi rimprovera: mi dice che sembro uno sfigurato, dovrei rallentare un po’”.
Quali altri sport segue? “Amo il football americano e la NBA di basket. Sono affascinato da LeBron James, una leggenda, un gigante dello sport”.