Il ritorno di Bakayoko: un centrocampista in cerca di riscatto, ma con qualche ombra dal passato
Tiemoue Bakayoko è tornato a far parlare di sé, quel mediano atletico che i tifosi del Napoli ricordano per un’annata altalenante in azzurro, prima di sparire nel traffico delle squadre europee. Ora svincolato dopo l’esperienza al PAOK, il francese apre le porte al futuro in un’intervista a Mundo Deportivo, e noi napoletani non possiamo non chiederci: potrebbe essere l’occasione per un clamoroso comeback? O è solo un’altra storia di occasioni perse?
In merito al suo futuro, Bakayoko ha dichiarato: “Ho due allenatori personali, mi sto allenando. Ci sono stati interessi di diverse squadre questa estate, ma il mio agente sta ancora cercando la soluzione giusta. Sono aperto a tutte le soluzioni, l’importante è trovare un bel progetto e poter dimostrare che ho ancora un livello per giocare bene”. Parole che suonano ambiziose, ma facciamoci una risata: quante volte abbiamo sentito un ex come lui promettere fuoco e fiamme, solo per ritrovarsi su panchine anonime? Al Napoli serviva un leader in mezzo al campo, e lui non lo è stato.
Passando al suo passato, Bakayoko non si tira indietro: “I 40 milioni pagati dal Chelsea nel 2017? Non ho mai capito perché non mi hanno dato la possibilità. Il primo anno ci sono stati momenti buoni e meno buoni. Poi Conte, il tecnico che mi ha portato al Chelsea, se n’è andato e tutto è cambiato col nuovo allenatore Sarri. Conte è il tecnico che l’ha segnata maggiormente? Senza dubbio, è il miglior allenatore che ho avuto in carriera. Il suo gioco magari non è il migliore da vedere o da interpretare, ma certamente è quello che ha più effetto”. Ecco, su Sarri potremmo essere critici: al Napoli ci ha fatto sognare, ma con Bakayoko è stato un disastro, un esperimento fallito che ci è costato caro. Forse era troppo rigido per un giocatore come lui, o viceversa?
Paragonandolo a icone del passato, come Vieira e Yaya Touré – suoi idoli insieme a Ronaldinho – Bakayoko sembra un’ombra lontana. “Idoli di infanzia? Oltre a Ronaldinho, dico Vieira e Yaya Toure”. Ma dai, amici tifosi, quanta differenza con i nostri mediani storici come Zola o Hamsik? Lui non ha mai raggiunto quei livelli, e se arriva un’offerta, che sia per un progetto solido, non per tappabuchi.
Insomma, Bakayoko è un nome che stuzzica, ma facciamoci furbi: se il Napoli ci riprova, deve essere per vincere, non per nostalgie. Che ne pensate, azzurri? Pronti a dargli un’altra chance o è meglio guardare avanti?