Balotelli al bivio: desideri da ex fenomeno e un futuro incerto
Mario Balotelli, proprio alla vigilia del suo 35° compleanno, rilascia un’intervista a La Gazzetta dello Sport che sa di nostalgia e ambizioni residue. Un tipo come lui, sempre al centro delle chiacchiere, ora parla di regali semplici eppure profondi: “Salute, per me e per i miei cari. Cerco un club che mi dia fiducia. Voglio giocare altri due-tre anni. Poi, vado da mio fratello Enock.” Regalatevi fiducia, SuperMario? Sembra una richiesta sincera, ma per noi tifosi del Napoli, abituati a stelle come Osimhen che lottano ogni partita, fa sorridere l’idea di un bomber che ancora cerca stabilità dopo stagioni da fuoco e fiamme.
Parlando del suo passato, Balotelli si infila nell’eterno dibattito tra Inter e Milan: “Ho avuto e dato tanto in entrambi i club milanesi. Se sono interista o milanista? Da ragazzo simpatizzavo per i nerazzurri perché il mio idolo era Ronaldo il Fenomeno, poi non ho mai nascosto la mia simpatia per il mondo rossonero. Ma essere tifoso è un’altra cosa.” Ecco, caro Balo, per noi napoletani essere tifosi non è una simpatia passeggera, è passione pura, come quando Maradona ci fece sognare. Ironico pensare che un talento come lui, con gol a palate, non abbia mai trovato un’identità solida, a differenza dei nostri eroi che difendono i colori fino in fondo.
Sul Milan attuale, non esita a elogiare i ritorni: “Sono felice per Max ed è un bene che si riveda Galliani. Due figure importanti.” Beh, Max Allegri e Galliani sono indubbiamente pesi massimi, ma da tifosi del Napoli li vediamo come avversari che rafforzano una rivale storica. Criticamente, ci chiediamo: Balotelli rimpiange questi giganti o sta solo cercando una porta aperta? Magari al Napoli avremmo bisogno di personalità simili, ma senza i drammi extra-campo.
Paragonandolo al nostro passato, Balotelli ricorda un po’ Higuain: talento immenso, ma con alti e bassi che frustrano. Se arriva in una big, potrebbe scuotere le acque, ma per noi partenopei è meglio che resti un capitolo milanese – altrimenti, chi lo ferma?
Insomma, amici azzurri, mentre Balotelli insegue fiducia, discutiamo: è un rischio o un’opportunità persa? Non facciamoci illusioni, il calcio è spietato, e a 35 anni, i miracoli sono rari.