Calcio in crisi: i soldi dalle TV si prosciugano e la Serie A non ne esce certo benissimo #Calcio #SerieA #InvestimentiTV #PugliaFootball #CrisisAlert
Il presidente del club pugliese non ha usato mezzi termini nell’esporre una realtà scomoda. “Le TV non investono più nel calcio, tant’è che in Francia hanno dimezzato gli investimenti”, ha spiegato con una franchezza che pochi osano mostrare.
Il messaggio è chiaro: il calcio, soprattutto in certi contesti, è sull’orlo di una crisi finanziaria che potrebbe cambiare per sempre il volto dello sport più amato nel nostro Paese. L’epoca delle maxi fidejussioni televisive sembra un ricordo lontano, mentre le casse continuano a soffrire e le società cercano di fare i salti mortali per restare a galla.
Non è una battuta d’arresto da poco. La riduzione degli investimenti TV non solo limita le risorse a disposizione dei club per ingaggiare giocatori o migliorare gli impianti, ma indebolisce l’intero sistema calcio, compreso quello dilettantistico e giovanile.
Il problema, mica da poco, riguarda tutta Europa, ma il campanello d’allarme viene da realtà calcistiche secondarie come quella francese dove il taglio è stato “dimezzato”. Se i modelli più solidi tremano, figuriamoci chi cerca di galleggiare alla meglio con mezzi già ridotti all’osso.
Il rischio è che a rimetterci siano solo e sempre i tifosi, con spettacoli meno entusiasmanti e una qualità complessiva che rischia una pericolosa deriva verso il basso. Il calcio degli anni d’oro televisivi sembra davvero lontano, e non è detto che torni presto.