Bazzani elogia Italiano per aver trasformato Ndoye in un’arma letale, ma snobba i bomber puri: Bologna è il paradiso per i “rinati” #calcio #serieA #interviste
Fabio Bazzani, allenatore in cerca di riflettori, ha sparato a zero in un’intervista a Radio Goal su Kiss Kiss Napoli, parlando di come certi talenti vengano sprecati finché non trovano il coach giusto. Senza giri di parole, ha puntato il dito su Ndoye, un giocatore che all’inizio in Serie A era un disastro realizzativo.
“Ndoye? Doveva migliorare dal punto di vista realizzativo, al primo anno in A fece solo un goal, ma Italiano ha saputo valorizzarlo e con lui ha preso più confidenza col goal. 8 goal non sono pochi, poi ha fatto tantissimi assist. Indubbiamente non può essere considerato un bomber, però garantisce tante altre cose. Italiano l’ha fatto diventare un calciatore determinante e decisivo. Può giocare sia a sinistra che a destra, ma Italiano gli ha fatto fare anche la seconda punta e lui spalle alla porta sa districarsi.”
Passando a facce più note, Bazzani non ha risparmiato commenti schietti su Bernardeschi e Immobile, etichettando Bologna come la piazza ideale per ripescare chi ha perso smalto. Secondo lui, è un posto dove i giocatori con ego da stella possono rimettersi in riga senza troppi fronzoli.
“Bernardeschi ed Immobile? Bologna è una piazza perfetta per rilanciare i giocatori, si lavora molto bene e i calciatori di personalità possono ritrovarsi. Immobile ha fatto tanti goal anche in Turchia, ma sia lui che Bernadeschi potranno dimostrare il loro lavoro. L’acquisto di Bernardeschi dimostra che hanno già preso il sostituto di Ndoye che dovrebbe partire”.
In sintesi, Bazzani dipinge un quadro crudo del calcio italiano, dove allenatori come Italiano trasformano gregari in eroi, mentre piazze come Bologna offrono seconde chance a chi ha fallito altrove, dimostrando che nel pallone, a volte, basta un po’ di fortuna e meno chiacchiere.