Un Olandese in Azzurro: Beukema e l’Armonia nel Ritiro Napoletano
Il format “Voci dal Ritiro” di Radio CRC continua a regalarci scorci autentici dal mondo Napoli, e stavolta è Sam Beukema a prendere la parola dopo il successo contro il Sorrento.
Il difensore olandese, fresco acquisto per rinforzare la difesa azzurra, non nasconde l’entusiasmo: “Siamo felici di aver vinto sia oggi che ieri: si vede che stiamo entrando sempre più in forma. Abbiamo lavorato tantissimo e duramente in questi ritiri, ma è giusto che sia così: speriamo che questo farà la differenza nel corso della stagione, perché abbiamo tante partite quest’anno.”
Ehi, tifosi, non è solo retorica: questo sudore a Castel di Sangro ricorda i ritiri epici di Ancelotti, dove il Napoli si forgiva per dominare. Ma attenzione, se non si traduce in risultati veri, rischia di essere solo fumo, come troppe volte con le nostre promesse estive.
Sul tema del pressing alto, Beukema è chiarissimo: “Lavoro sulla pressione? Noi pressiamo alto, prendiamo la palla più alta possibile: richiede più fatica, ma per me ci sta. Se prendi più alto la palla, hai la probabilità più alta di fare gol.”
Ecco un approccio che ci fa sperare, quasi un’eco del Napoli di Sarri – quella macchina affamata che divorava avversari – ma con Mazzarri o chiunque arrivi, deve funzionare sul campo, non solo a parole. Altrimenti, finiamo come certe big che parlano tanto e poi crollano in Champions.
Poi, l’aspetto umano: “Rrahmani? Mi sono allenato spesso in coppia con lui, gli chiedo tanti consigli sui dettagli. Parlo tanto anche con Luca (Marianucci ndr), Juan e Buongiorno, mi trovo bene. Qui a Napoli ho trovato davvero un bel gruppo, molto unito. Nonostante siano campioni d’Italia, sono umili: mi trovo davvero bene da quando sono arrivato.”
Bravo Beukema, ma noi partenopei lo sappiamo: l’unità è oro, come ai tempi di Maradona, però se questi “campioni umili” inciampano di nuovo, non esiteremo a fischiare forte. Forza Napoli, questo gruppo unito potrebbe essere la nostra arma segreta per lo Scudetto. Che ne dite, azzurri?