"Il calcio italiano sta vivendo un periodo che definire eufemistico sarebbe un regalo: tra drammi economici e prestazioni a dir poco altalenanti, la Serie A sembra più in crisi che mai" #CalcioItaliano #SerieA #CrisiSportiva
Ottavio Bianchi, nome sacro per i tifosi partenopei, ha messo a nudo la realtà del calcio nostrano con una sincerità che pochi si sognerebbero di avere. L’ex allenatore che ha guidato il Napoli alla sua mitica prima vittoria dello scudetto non ha usato mezzi termini nel descrivere la situazione attuale del campionato di Serie A.
"Il livello è calato, e non di poco. Manca quella voglia feroce, quella passione che una volta ti faceva alzare dal divano con il cuore in gola. Ora invece, troppo spesso, ci si ritrova a guardare partite che sembrano più un esercizio di sopravvivenza che la gloriosa competizione che dovrebbe essere", ha lamentato Bianchi.
Non si è risparmiato sugli aspetti economici, sottolineando come molte squadre stiano lottando per mantenere a galla bilanci già traballanti, con ripercussioni evidenti sulle prestazioni in campo. "Non è un mistero: senza soldi, non c’è calcio. Le società italiane sembrano vivere alla giornata, spesso provando a tamponare falle con soluzioni creative o, peggio, improvvisate" ha evidenziato.
La nostalgia per un calcio più genuino e competitivo emerge evidente nelle sue parole. Per Bianchi, la Serie A rischia di perdere terreno nel confronto con altri campionati europei, diventando un torneo di secondo livello, incapace di attrarre i grandi talenti e di appassionare i tifosi come una volta.
"Se non si cambia marcia e mentalità, il rischio è che il nostro calcio si trasformi in un prodotto da barzelletta, qualcosa da raccontare ai nipoti con uno sguardo rassegnato e un sorriso amaro", ha concluso, lanciando un chiaro segnale d’allarme a chi comanda nel pallone italiano.
L’intervista di Ottavio Bianchi è più di una semplice critica: è un atto d’amore verso il calcio italiano, un appello che spera venga ascoltato prima che la situazione peggiori ulteriormente.