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Bianchi: “Gli bastava un giocattolo per entrare in estasi, un vero genio del calcio”

Ottavio Bianchi ha spesso sottolineato la straordinaria abilità dell’asso argentino, che i tifosi napoletani hanno avuto la fortuna di ammirare. Nei suoi anni come allenatore del Napoli, Bianchi ha saputo trarre il meglio dal più grande di tutti. Nelle pagine del Messaggero, ha rivelato: “Aveva pressioni insostenibili, pazzesche è dir poco, nemmeno una persona con una grande preparazione culturale le avrebbe sopportate. Ma ho avuto la fortuna di godermelo, e me lo ricordo così, nella sua genuinità. Con me e con i suoi compagni era un uomo eccezionale, spontaneo. Bastava dargli il giocattolo, la palla, e andava in estasi, era pura gioia. Non gli ho mai, dico mai, sentito rimproverare un compagno, nemmeno le riserve, mai ostentava la sua superiorità che era enorme. Era il vero genio e un uomo semplice. E si allenava da matti, perché più uno è un asso più lavora, come i grandi musicisti”.

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La Genuinità di un Genio

Secondo Bianchi, l’asso argentino mostrava sempre una naturalezza sorprendente. Nonostante le enormi pressioni che avrebbe schiacciato chiunque, continuava a esprimersi con una purezza rara. La sua gioia era evidente ogni volta che aveva una palla tra i piedi, dimostrando che il calcio era per lui una vera e propria estasi.

Un Modello di Umiltà

Un’altra caratteristica che Bianchi ha voluto evidenziare era l’umiltà del giocatore. Nonostante la sua immensa superiorità, non ha mai rimproverato un compagno, nemmeno le riserve, e non ha mai ostentato le sue straordinarie capacità. Era un vero genio, ma anche un uomo semplice che si allenava duramente, proprio come fanno i grandi artisti e musicisti.

Bianchi conserva ricordi vividi di quei giorni e non manca di ribadire quanto fosse speciale lavorare con un talento di tale portata, che combinava genialità e umiltà in modo unico.

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22 Ottobre 2025 - 03:17 — Ultima alle 03:17
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