Napoli 2024 vs Napoli ’87: quando il passato insegna e il presente fa discutere #ForzaNapoli #CalcioVero #CampioniSiNascere
L’ex mentore che ha scritto pagine indelebili nella storia partenopea non ha peli sulla lingua nel fare un paragone tra l’era di ferro da lui guidata e l’attuale squadra: “Il Napoli di oggi ha ottimi elementi ma manca quella fame e quella cattiveria agonistica che ci rendeva quasi imbattibili nel 1987”.
Quanto a temperamento, l’ex allenatore prosegue senza mezzi termini: “Oggi si tende troppo a giustificare gli errori, mentre in passato non si nascondevano, anzi si lavorava duramente per correggerli. Quel Napoli aveva una mentalità diversa, era un gruppo che spingeva sul dolore e sulle difficoltà”. E in effetti sembra un monito più che una semplice analisi, perché nel calcio moderno la troppa diplomazia rischia di spegnere la fame di vittoria.
Quando gli vengono chiesti i protagonisti, risponde con chiarezza: “Non basta avere campioni, bisogna avere uomini squadra. Quello era un Napoli con giocatori che si sacrificavano senza risparmio, uniti da un unico obiettivo. Ora si vedono buone individualità, ma spesso manca il collante del gruppo”.
Non risparmia un richiamo ai tifosi e all’ambiente: “La passione vera non si compra né si imita. I tifosi oggi devono pretendere di più e non accontentarsi di belle partite o di piazzamenti dignitosi. Il Napoli deve tornare a essere una macchina da guerra, senza sconti e senza scuse”.
Un confronto schietto e a tratti spietato che scuote l’ambiente e invita a una riflessione seria, senza inutili giri di parole. Chi vuole vincere davvero sa che la nostalgia può essere solo un punto di partenza, non la scusa per giustificare risultati mediocri.