Quando l’arbitro fa il furbo e il calcio perde: serve davvero più attenzione in un turno cruciale? #Calcio #SerieA #Arbitri #Fischi #Controversie
Nel caos del penultimo turno di Serie A, non si può certo dire che le decisioni arbitrali abbiano brillato per lucidità o preparazione. Le critiche si levano alte e chiare, soprattutto da parte degli addetti ai lavori più esperti, che non riescono a digerire certi errori in giornate così importanti.
"Il designatore Rocchi poteva scegliere arbitri un filo più pronti e preparati per questo penultimo turno abbastanza importante", ha buttato lì il giornalista, senza giri di parole e nemmeno un filo di diplomazia. Una stoccata diretta che fa clamore, ma che rispecchia un sentimento diffuso tra tifosi e addetti ai lavori.
Il problema non è soltanto la singola decisione sbagliata, ma il fatto che questi “fischietti” sembrano spesso fuori luogo quando la posta in gioco è alta. Le partite che decidono le sorti di uno scudetto o di un piazzamento Champions meritano arbitri che sappiano leggere il gioco con occhi da lince, non con confusione o improvvisazione.
In questo clima di tensione e polemiche, la Serie A rischia di perdere una credibilità già messa a dura prova da scivoloni vari. Le società e i tifosi si chiedono a gran voce: è davvero così complicato schierare chi è all’altezza e mandare a casa chi non lo è? Evidentemente sì, almeno per ora.
Chiude il cerchio il fatto che questa scelta “poco felice” arriva proprio in un momento in cui ogni punto guadagnato o perso pesa come un macigno. Di arbitri più svegli e attenti, insomma, ce ne sarebbe un gran bisogno, ma pare che il sistema abbia altre priorità.