In un recente editoriale pubblicato sul quotidiano Libero, il giornalista sportivo Fabrizio Biasin ha espresso delle riflessioni sull’importante traguardo raggiunto dalla Nazionale di Spalletti, che ha ottenuto il passaggio agli ottavi.
L’Analisi di Biasin sulla Nazionale di Spalletti
Nell’editoriale, Fabrizio Biasin ha ironicamente commentato le caratteristiche distintive di Luciano Spalletti, l’allenatore della Nazionale italiana: "Se Luciano Spalletti da Certaldo si limita a dire ‘buongiorno e buonasera’, potete iniziare a preoccuparvi, non è lui. Se al contrario si trasforma in una via di mezzo tra il matto del paese e Roberto Benigni, allora, mettete in fresco il proseccone, ché presto toccherà stappare." Biasin suggerisce che quando Spalletti diventa esuberante e sopra le righe, è il segnale di qualcosa di positivo per la squadra.
Paragone con il Passato
Biasin conclude il suo editoriale con un paragone significativo: "E questa è una gran notizia, perché senza quello, il culo, non si va da nessuna parte in ogni campo della vita e figuriamoci nel calcio. Per informazioni chiedere al buon Arrigo, celebre predecessore di Spalletti, quello del ‘Culo di Sacchi’ che nel ’94 ci condusse alla finale del Mondiale (poi persa col Brasile, sigh). La differenza? A suo tempo il gruppo non amava moltissimo il suo condottiero, questa volta sono tutti (o quasi) dalla sua parte. Andiamo a Berlino Luciano (intanto sabato, è già qualcosa)!"
Biasin enfatizza come il sostegno del gruppo all’allenatore attuale sia un elemento chiave di differenziazione rispetto al passato. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio cruciale per i prossimi impegni della Nazionale.
Rimane da vedere come si evolverà questa avventura, ma l’entusiasmo attorno al personaggio di Spalletti sembra essere un buon auspicio per il futuro.
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