Quando il calcio diventa la farsa dell’illusione: esoneri lampo e drammi inutili #CalcioImplacabile #Esoneri #RealLifeDrama
Il calcio italiano continua a dare spettacolo fuori dal campo, e non sempre per meriti sportivi. Il recente esonero di un allenatore molto chiacchierato ha scatenato un putiferio nel mondo del pallone. Fabrizio Biasin, giornalista sportivo noto per le sue opinioni senza peli sulla lingua, ha sfogato tutta la sua rabbia in un editoriale che fa tremare gli ambienti legati al calcio.
Biasin non ci va leggero: descrive l’esonero come uno show ridicolo, uno di quegli "esoneri che fanno ridere i polli" e sottolinea come queste decisioni vengano prese come se fossero "una ricetta pronta all’uso, senza neanche riflettere sulle conseguenze". Parole forti, sì, ma che rispecchiano un malessere condiviso da tanti appassionati stufi di assistere a cambi di allenatori che sembrano normali come cambiare pagina su Instagram.
L’editoriale prosegue con una critica feroce a chi decide di "giocare con le carriere degli allenatori come fossero pedine su una scacchiera, senza il minimo rispetto per l’intelligenza di chi segue questo sport". Biasin smaschera un sistema che preferisce il colpo di scena all’efficacia, il clamore alla costruzione di un progetto serio.
In un mondo dove la pazienza sembra essere un optional, Biasin getta un chiaro messaggio sul ruolo di chi conduce le squadre verso il successo: "Il calcio è un lavoro di pazienza, non un gioco da bambini" e "non c’è gloria in un’esonero improvviso, solo la conferma di un fallimento più grande".
Parole che pungono e che mettono in discussione un sistema pronto a sacrificare uomini e sogni per inseguire una felicità momentanea che dura poco più di un gol sbagliato o di una sconfitta di troppo. Il calcio, insomma, dovrebbe essere molto più di questo teatro degli orrori dove il protagonismo ha spesso il sopravvento sulla competenza.