Opinioni schiette sul calcio italiano: vittorie rubate e flop improvvisi #SerieA #CalcioDiscusso #InterJuventus
L’ex calciatore e tecnico ha condiviso le sue analisi sul recente panorama del campionato italiano, toccando temi caldi come le prestazioni delle squadre in lotta per il vertice. Con un tocco di realismo crudo, non ha risparmiato critiche alle formazioni che stanno deludendo, evidenziando come il calcio sia spesso influenzato da fortuna e errori.
Sulla sconfitta dell’Inter contro la Juventus, l’analisi è stata diretta: “Con la Juventus l’Inter non meritava minimamente di perdere. I bianconeri hanno vinto la partita con gli episodi, come spesso capita nel calcio moderno. L’Inter ha avuto in mano il pallino del gioco e ha fatto la partita nella metà campo avversaria. Non vedo un’Inter in crisi e non vedo una squadra che non segue l’allenatore. Sicuramente prendere così tanti gol è un problema e sei punti di distacco dalla vetta impongono di non poter perdere più. Il Napoli è superiore, ma comunque li metto subito dietro”. Questa visione sottolinea come le vittorie non sempre riflettano il dominio sul campo, con un velo di sarcasmo verso chi beneficia di “regali” arbitrari.
Passando al confronto tra Juventus e Milan come potenziali sfidanti al Napoli, il commento è stato altrettanto tagliente: “Personalmente la Juventus contro l’Inter non mi è piaciuta e ad oggi non la vedo come competitor, anche se con i risultati sta dimostrando qualcosa. Il Milan anche non mi ha entusiasmato; ha battuto un buon Bologna ma rimane un interrogativo. Dietro al Napoli come ho detto vedo ancora l’Inter”. Qui, emerge una critica spietata alle ambizioni di queste squadre, suggerendo che il loro slancio è più fumo che arrosto, senza tanti giri di parole.
Sul destino di Pioli alla Fiorentina, la discussione si è spostata su possibili rischi di esonero: “Pioli ha tre anni di contratto e quindi la Fiorentina ci penserà dieci volte prima di mandarlo via. Prima di metterlo in discussione bisognerà attendere più tempo. Detto ciò mi aspettavo che il Napoli potesse vincere, anche se non in questa misura. Più che altro però mi hanno meravigliato i due risultati precedenti. Ora contro il Como bisogna assolutamente fare risultato perché poi le cose potrebbero complicarsi”. Questa prospettiva, con un tono un po’ cinico, evidenzia come i contratti lunghi non salvino nessuno se i risultati non arrivano, dipingendo un quadro realistico di pressioni e aspettative.
Per quanto riguarda la debacle della Roma contro il Torino, le osservazioni non hanno nascosto delusione: “Non se lo aspettava nessuno visto ciò che aveva fatto la squadra nelle due partite precedenti. Quella di non mettere i centravanti è stata una mossa di Gasperini che non ho capito. Io credo che debba essere contento del mercato che è stato fatto perché la Roma è una squadra competitiva. Ripartire con un’altra vittoria sarebbe stata una scintilla, mentre ora si prospetta una settimana di passione prima del derby. Credo però che non sia giusto dire che quando la Roma vince è per merito di Gasperini, mentre quando perde è perché non è soddisfatto del mercato”. Qui, il commento punge direttamente le scelte tattiche, criticando con franchezza chi si nasconde dietro scuse.
Infine, sulla prestazione disastrosa della Lazio contro il Sassuolo, il giudizio è stato senza filtri: “La Lazio ha fatto molto male. Si pensava che dopo un 4-0 al Verona si potesse vedere qualcosa, mentre contro il Sassuolo è stata una partita brutta. È inutile anche in questo caso che Sarri si lamenti, perché questa squadra può battere il Sassuolo. A volte invece di cercare alibi bisognerebbe fare un mea culpa”. Questo finale sottolinea un approccio brutale alle auto-difese, invitando a un esame interiore senza pietà, chiudendo l’analisi con una nota di riflessione cruda sul mondo del calcio.