“Se tornerò alla Juventus? È uno dei miei obiettivi. Voglio fare l’allenatore e se riuscissi a diventarlo nell’élite, la Juve è uno dei club che mi piacerebbe allenare. La Juventus è una parte cruciale della mia vita. Sono grato ad Andrea Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved, riferimento silenzioso. E all’allenatore che più mi ha cambiato e aiutato a crescere: Antonio Conte”. Così Leonardo Bonucci in un’intervista esclusiva a Marca.
Alla domanda su cosa gli manchi di più a Berlino, dove gioca da quest’anno nell’Union, l’ex bianconero spiega: “Facile! La mia famiglia. Mi manca molto l’Italia, quella che ho sempre avuto e vissuto. Ma nella vita è necessario porsi dubbi e avere il coraggio di affrontare nuove esperienze. Ma sì, quello che mi manca di più è la parte familiare, vedere i miei figli e mia moglie ogni giorno. La vita quotidiana di Torino. Tutti sapevano quale fosse il mio desiderio, ma vivo questo momento con serenità e maturità”.
“Se ho assimilato quello che è successo alla Juventus? Sì. Oggi sono più sereno, meno arrabbiato per quello che è successo quest’estate – conclude – Bisogna andare avanti, guardare avanti. Il mio passato alla Juve è stato meraviglioso. Volevo chiudere la mia carriera alla Juve. Non sarà così. Sono convinto di aver dato sempre il massimo, ho sempre cercato il massimo per la squadra. Ogni settimana parlo con molti dei miei ex colleghi. Ciò fa capire che ero una persona importante nello spogliatoio: amicizia con i veterani e riferimento per i giovani”.