sabato, Novembre 2, 2024
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Braga-Napoli, pagelle: Di Lorenzo super, difesa disastrosa. Osi a metà, due ”casi” e il solito 10

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I campioni d’Italia vincono all’esordio in questa edizione della Champions contro il Braga, ma ancora troppe le sbavature. E non solo in difesa.

I campioni d’Italia vincono all’esordio in quest’edizione della Champions League: in Portogallo, il Napoli di Rudi Garcia batte il Braga per 2-1 grazie ad una rete di Di Lorenzo e ad un autogol di Niakaté nei minuti finali dopo il momentaneo pareggio di Bruma all’84’. L’avvio dei partenopei non è dei migliori: i padroni di casa ci provano con Ricardo Horta che non trova lo specchio della porta da posizione favorevole: provvidenziale deviazione di Olivera e tocco di Meret. È poi Osimhen a rifiutare un clamoroso regalo di Fonte che sbaglia un retropassaggio: Victor si ritrova tutto solo davanti a Matheus in uscita, ma lo colpisce in pieno. Gli azzurri trovano compattezza e ci credono: occasione ancora con il bomber nigeriano e con il capitano fermati da un legno e da un estremo difensore in versione superman. Poi si fa male Rrahmani, sostituito da Ostigard. La porta dei portoghesi sembra stregata quando Osimhen prima sfiora il palo di testa e poi spacca la traversa con una conclusione dal limite dell’area. La risposta è nella girata volante di Abel Ruiz: la sua incornata di testa finisce a centimetri dal palo. Dopo un calcio di rigore cancellato dal VAR (fallo di Osimhen su Niakaté e non viceversa) il Napoli trova il vantaggio con il suo capitano: Di Lorenzo si coordina e calcia con il mancino dopo una sponda del nigeriano, il pallone si infila appoggiandosi all’incrocio.

Nel secondo tempo il Napoli ha una buona occasione con Anguissa: il camerunense è in pessima serata. I lusitani hanno con Ricardo Horta la possibilità dell’1-1 ma il suo tiro termina largo. Azzurri ancora spreconi con Zielinski che manda a lato a due passi dalla porta. Il Braga tira un sospiro di sollievo, prende campo e coraggio. Bruma trova il pareggio di testa dopo un ottimo inserimento con Juan Jesus che lo tiene in gioco e se lo lascia scappare condividendo con i compagni la responsabilità. Il Napoli non crede ai propri occhi e reagisce: da un cross di Zielinski nasce l’improbabile deviazione di Niakaté nella sua stessa porta. Autogol decisivo e 2-1 per i campani che gioiscono. Nei secondi finali Meret è fortunato: il tiro di Pizzi termina sul palo. Le pagelle di Areanapoli.it

Meret: 6. Reattivo al fischio d’inizio, preciso sulle uscite e con il pallone tra i piedi. Sul gol non ha responsabilità: serviva un miracolo e non sempre è in grado di farlo.

Di Lorenzo: 7,5. Con Politano ricrea la catena di destra cara a Spalletti tra sgroppate e contenimento. È lui a segnare il gol del vantaggio – bellissimo – ed è sempre lui ad essere riferimento assoluto per i compagni sia dal punto di vista psicologico che del ritmo.

Rrahmani: sv. Aveva saltato la sfida col Genoa per precauzione, ma evidentemente non era ancora pronto e dopo 13 minuti si arrende. Dal 14’ Ostigard: 5-. Lanci troppo lunghi ed errori grossolani in difesa dettati anche da evidente ansia. Da un suo errore in uscita nasce l’azione che porta al gol del Braga: nell’occasione è lento a rientrare. Non appare solido come sarebbe necessario.

Juan Jesus: 5,5. Ha qualche responsabilità sul gol di Bruma tra posizionamento e lettura, ma non è l’unico “colpevole”. Nel complesso non è granitico e anche nella costruzione del gioco fa fatica.

Olivera: 5,5. Troppi rischi in difesa contro avversari che, tutto sommato, non sono irresistibili. In attacco si vede meno di quanto sarebbe necessario.

Anguissa: 5-. Garcia lo lascia in campo per tutta la partita nonostante sia in evidente difficoltà. È un modo per farlo accumulare minuti e per dargli fiducia, ma commette troppi errori e rischia inutilmente. Perde un pallone pericoloso al limite dell’area e per rimediare commette un fallo che gli costa un’ammonizione. Ricardo Horta lo mette in difficoltà. Anche in difesa, fa poche scelte giuste. Cosa succede? È un “caso”.

Lobotka: 6,5. È l’unico centrocampista a mantenere sempre il controllo della situazione e a prendere le decisioni giuste. Rimane concentrato sugli errori dei compagni e, ogni volta che può, si occupa di gestire il traffico di gioco.

Zielinski: 6. Alterna momenti di brillantezza ad attimi di distrazione, e ogni tanto sembra assente. Sciupa l’occasione per il possibile 0-2 con una conclusione che è a metà tra un tiro e un cross. Durante il resto del tempo, non dà un contributo tangibile: la sua prestazione non sarebbe del tutto soddisfacente, ma è comunque grazie a lui se viene calciato con forza generando l’autogol del Braga. Dal 90′ Natan: sv. Finalmente in campo. Fa un intervento pericoloso in area e calcia un pallone molto lontano.

Politano: 6,5. Il suo feeling con Di Lorenzo è l’unico aspetto notevole della prestazione del Napoli. L’esterno nazionale crea attacchi e semina il panico senza dimenticare il lavoro senza la palla. Col passare del tempo, perde smalto a causa di un recente problema fisico. Garcia lo sostituisce. Dal 65′ Raspadori: 6. Affronta la sfida con grande energia, si sposta su tutto il fronte d’attacco per evitare di dare punti di riferimento all’avversario. In una circostanza, passa bene a Osimhen che non gli restituisce il pallone.

Osimhen: 6,5. Non è ancora il predatore affamato che era lo scorso anno, ma è sfortunato tra i miracoli del portiere avversario e una traversa da fuori area che continua a tremare (non si sa come sia rimasta integra). Cala vistosamente nel secondo tempo: quasi sempre in ritardo, poco lucido nei movimenti con i compagni. Il cartellino giallo che riceve per proteste è la cosa più fastidiosa che si possa vedere in campo: a Spalletti, per esempio, dava fastidio e lo sa anche Victor. Dal 90’ Simeone: sv.

Kvaratskhelia: 5,5. Basta ricordarsi chi è per creare il panico o fare un gioco di tacco. Ma, più spesso, sembra dimenticarlo. È ancora lontano dalla sua miglior forma. Una sufficienza potrebbe essere giusta, ma al tempo stesso sarebbe offensiva. È indubbiamente un altro “caso” (solo psicologico?) da risolvere. Dal 65′ Elmas: 6. Entra in un momento complicato della partita e si abbassa molto per aiutare la difesa. È lui a creare l’azione che porta al cross vincente di Zielinski.

All. Garcia: 6. Il suo Napoli è ancora un cantiere aperto, con rivoluzioni tattiche, aspetti psicologici ed equilibri tutti da costruire. La squadra avrebbe meritato una vittoria più larga considerando tutte le occasioni sciupate tra errori, sfortuna e miracoli del portiere, ma gli errori difensivi, le amnesie improvvisi e i 15 minuti finali contro una squadra tutto sommato modesta, causano ancora preoccupazione.

10 ai meravigliosi tifosi azzurri che sono ovunque per sostenere la squadra.

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