Braglia non le manda a dire: dramma portieri e analisi Champions
L’ex portiere Simone Braglia ha sparato a zero durante il suo intervento a Maracanà su TMW Radio, criticando apertamente le scelte difensive delle squadre e lodando con un tocco di sarcasmo le prestazioni italiane in Europa. Senza peli sulla lingua, ha affrontato temi scottanti come la difesa di Tudor e il destino dei portieri in Serie A. #calcio #champions #analisi
Braglia ha difeso l’approccio di Tudor verso Di Gregorio, ma con un’ironia tagliente che non risparmia nessuno. “Dico che da allenatore ha fatto bene a difendere il portiere. Detto questo non può mettere nelle condizioni Di Gregorio di non parare. L’attacco va bene, è prolifico, ma manca l’equilibrio. Il problema di fondo di Di Gregorio, di Sommer, e di altri, è che non si mette le condizioni il portiere di parare. La linea difensiva di tutte le squadre è troppo bassa. I portieri non hanno l’aiuto da parte della squadra. Troppi gol da fuori si stanno prendendo”. Insomma, per Braglia, i difensori sono più svogliati di un brunch domenicale.
Passando alla Juventus, Braglia la vede come un gruppo più unito rispetto al passato, ma non esita a puntare il dito sulla comunicazione di Tudor. “Ha più contenuti valoriali, ma ripeto, l’aspetto della comunicazione di Tudor non è positivo totalmente. Deve correre ai ripari per non diminuire l’autostima del portiere. Di Gregorio, se sbaglia più di una partita, deve farlo riposare una ovviamente, ma nelle sue dichiarazioni qualcosa stona”. Secondo lui, un po’ di autocritica non guasterebbe, altrimenti si rischia di demoralizzare i numeri uno come se fossero birilli.
Sul bilancio delle italiane in Champions, Braglia è stato diretto e un filo provocatorio. “Il Napoli è una grande squadra. Ottime parate di Milinkovic-Savic, ma Meret è più forte. Detto questo, ha fatto quello che doveva fare Milinkovic ed era logico che 10 contro 11 avesse più lavoro da fare. Il City è il City, aver limitato il passivo vuol dire che è una grande squadra”. Niente mezze misure: elogia il Napoli, ma ricorda che contro mostri sacri come il City, stare in piedi è già un miracolo.
Per l’Inter, Braglia apprezza il coraggio con Pio Esposito, chiamandolo fuori come una mossa audace. “Premio il coraggio di Chivu di far giocare in una partita importante un giovane. Menomale che ha fatto così. E’ stata data una chance a lui ed è importante. Darei ancora riposo a Lautaro e sfrutterei la freschezza di Pio Esposito”. Un consiglio spregiudicato: meglio i giovani freschi che i veterani stanchi, senza tanti giri di parole.
Infine, sul Milan a Udine, Braglia è ottimista ma realista. “Per me può fare risultato a Udine. Vedo un Milan in crescita, anche se l’Udinese ha fatto vedere cose strabilianti”. Con un tono un po’ irriverente, suggerisce che i rossoneri potrebbero stupire, ma solo se smettono di sottovalutare avversari “strabilianti” come l’Udinese. In sintesi, Braglia dipinge un calcio italiano pieno di difetti, ma con margini per rimbalzare.