Braglia spara a zero sul cal
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cio italiano: San Siro, Lazio, Roma e Napoli nel mirino! #CalcioInCrisi #TonoDiretto #OpinioniSenzaFiltri
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L’opinionista ed ex portiere Simone Braglia ha condiviso le sue viscerali opinioni durante un intervento radiofonico, non risparmiando critiche taglienti su temi caldi del mondo del calcio. Con un approccio che non si cura troppo del politically correct, ha affrontato la questione della cessione di San Siro alle due squadre milanesi, evidenziando come il business stia prendendo il sopravvento sul gioco.
In risposta alla domanda sulla cessione dello stadio, Braglia ha commentato: “Credo che sia uno scenario inevitabile per due società che sono in mano a due aziende di business. Reputo che sia un passaggio fondamentale e penso che Milano non possa stare lontano dai grandi palcoscenici del calcio. Ben vengano queste gestioni valide economicamente, per quanto dovranno dimostrare di poter esserlo anche dal punto di vista sportivo”.
Spostandosi sulla vittoria della Lazio a Marassi, Braglia non ha nascosto il suo scetticismo, definendo la prestazione come un evento quasi miracoloso rispetto all’atteggiamento del Genoa. Ha sottolineato l’importanza di una vera svolta per la squadra: “Il Genoa è apparso arrendevole. Il fatto che invece la Lazio abbia vinto in quel modo non voglio dire che appaia come un miracolo, ma quasi. Secondo me Sarri è stato bravo nell’elasticità di cambiare l’assetto tattico. Ora bisognerà vedere se la squadra sarà in grado di dare continuità alla prestazione del Ferraris. Deve essere una ripartenza perché finora non si è espresso il vero valore della rosa. Se l’anno scorso la Lazio ha lottato per la Champions significa che forse finora è quella che sta deludendo di più”.
Passando a Svilar e alle ambizioni della Roma, Braglia ha lodato il portiere con un confronto spietato, non esitando a sminuire altri addetti ai lavori. Ha intravisto segnali promettenti per la squadra: “Penso che dal punto di vista della reattività sia anche meglio di Donnarumma in questo momento. Nell’interpretazione del ruolo ha fatto dei passi in avanti da gigante e se persino Gasperini, che non ne capisce molto del ruolo, lo sta elogiando la dice lunga. Sta facendo un campionato eccezionale, come tutta la squadra del resto. Nella Roma intravedo la stessa atmosfera di quando ha vinto lo scudetto. Ci sono quelle annate che nascono in un certo modo e che devono essere cavalcate. Detto questo mi sento di dire che è già la Roma di Gasperini perché la grandezza di un allenatore sta anche nel saper cambiare. Poi ribadisco che ci sono alcuni segnali, come quello di Pellegrini; sembrava dovesse andar via e invece ha deciso il derby, così come Dybala, che ora si è sbloccato contro il Verona”.
Infine, Braglia ha espresso dubbi diretti sul Napoli e sul potenziale di De Bruyne, criticando le scelte strategiche e le reali capacità del giocatore: “Il Napoli l’anno scorso ha rinunciato alla Coppa Italia per vincere il campionato e penso che anche quest’anno non abbia una rosa idonea per andare avanti in tutte le competizioni. De Bruyne non lo discute nessuno, ma ho i miei dubbi che possa ritornare quello che abbiamo visto al City, anche perché altrimenti Guardiola non se ne sarebbe privato”. Queste opinioni, senza peli sulla lingua, lasciano spazio a riflessioni sul futuro del calcio italiano, dove il business e le prestazioni sul campo continuano a scontrarsi.