Quando la Serie A diventa uno show di scelte improbabili e intrighi di panchina: Inter, Atalanta e la soap opera dei procacciatori #calcio #SerieA #panchine #Inzaghi #Atalanta
Nel mare agitato delle panchine di Serie A, Massimo Brambati ha scosso le acque parlando delle scelte recenti di alcuni club e allenatori, con frecciate che non risparmiano nessuno. L’ex calciatore ha posto sotto i riflettori l’addio di Simone Inzaghi all’Inter per l’Arabia Saudita, strappo clamoroso dopo una vittoria significativa contro il Barcellona.
Brambati non ha usato mezzi termini: "Non più di un mese fa l’Inter vince contro il Barcellona e due giorni dopo Inzaghi fa un’intervista e dice che il bello deve ancora venire. Se n’è andato per 50 mln, basta." Ma non si è fermato qui, aggiungendo un dettaglio curioso: "Abbiamo offerto io con un’altra persona 37 mln in due anni ad Allegri per l’Arabia, per la stessa squadra, lo scorso anno e ha rifiutato." La Serie A diventa così un mercato delle panchine dove i soldi sembrano essere la vera motivazione, più del progetto tecnico.
L’attenzione si sposta poi sull’Atalanta, che dovrà affrontare l’addio di Gasperini, uno degli allenatori più importanti del campionato recente. Per Brambati, la scelta di Juric per Bergamo arriva non tanto da meriti tecnici ma da giochi di procure: "Juric-Atalanta? Perché ha il procuratore che spinge. Dopo aver annientato il Monza, proverà ad annientare l’Atalanta."
E a proposito del rifiuto di Gasperini alla Juventus, la verità di Brambati è senza filtri: "Gasperini non l’hanno cercato. Nel momento in cui Conte non va alla Juve, mille procuratori, anche senza contattare l’assistito, si sono proposti. E Chiellini ha detto che non essendo arrivati a lui, si continua con Tudor. Nessuno ha detto di no alla Juve, tantomeno Gasperini." Ma secondo lui la realtà è che è la Juventus stessa a chiudere le porte a molti coach per la gestione a dir poco complicata del mercato e della squadra: "E’ la Juve che ha detto di no a tanti. Logico che in questo momento devi mettere a posto tutti i danni fatti da Giuntoli."
Il quadro delle panchine di Serie A è dunque un mix di interesse economico, pressioni di agenti, e strategie di mercato che spesso sovrastano ragioni tecniche e sportive. Lo spettacolo continua, e il calcio italiano osserva, con qualche sospetto e molta ironia, questo giro delle panchine.