I dettagli di quanto accaduto tra Brescianini, il Frosinone e il Napoli: Le ragioni dietro il fallimento dell’operazione.
Marco Brescianini è uno dei nuovi volti dell’Italia di Luciano Spalletti, il quale ha scelto di mescolare le carte e apportare alcune modifiche rispetto alla formazione dell’ultimo Europeo. Tra i centrocampisti emergenti del nostro calcio, Brescianini si è messo in luce grazie alle ottime prestazioni con l’Atalanta di Gasperini, dove è recentemente approdato. Tuttavia, poco prima del suo arrivo a Bergamo, sembrava che il suo futuro fosse legato al Napoli. Ma perché l’accordo tra il Napoli e il Frosinone, allora proprietario del suo cartellino, è saltato all’ultimo momento? Ce lo spiega la redazione di TMW.
Le condizioni del trasferimento
Secondo TMW, dopo le visite mediche, il Napoli ha chiesto di modificare le condizioni economiche del trasferimento a causa del problema Cajuste. L’accordo iniziale prevedeva un prestito gratuito con obbligo di riscatto per 11 milioni di euro. Tuttavia, il Frosinone ha ritenuto questa cifra inaccettabile, avendo già altre opzioni sul tavolo. L’Atalanta ha, invece, offerto un prestito da un milione di euro con riscatto obbligatorio, portando il totale dell’operazione a dodici milioni, di cui sei destinati al Milan.
La scelta finale di Brescianini
Alla fine, la differenza tra il trasferimento a Bergamo e quello a Napoli era minima, se non inesistente. L’Atalanta ha chiuso l’operazione in modo più rapido e soddisfacente per il Frosinone, permettendo a Brescianini di unirsi alla squadra di Gasperini.
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