martedì, Settembre 17, 2024
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Briatore: “Alta 2 centimetri con quel bordo spesso. La pizza napoletana è come una gomma da masticare”

Nel corso di una puntata del programma radiofonico "La Zanzara" su Radio 24, l’imprenditore Flavio Briatore ha espresso alcune dichiarazioni che hanno sollevato numerose discussioni. Con l’apertura di Crazy Pizza a Napoli ormai imminente, Briatore ha commentato: "In Italia non abbiamo neanche valorizzato la pizza, è tutta gente che ha una pizzeria, due pizzerie, tre pizzerie. Noi le nostre le stiamo esportando fuori dall’Italia. C’è la pizza alta 2 centimetri come quella napoletana, con quel cordone attorno, e quella sottile come la nostra. Quella alta non mi piace, sembra di avere un chewing gum."

Controversie sulla diversità delle pizze

Le parole di Briatore hanno immediatamente scatenato reazioni polarizzate, alimentando un dibattito acceso sulla diversità delle pizze e sul valore della tradizione culinaria italiana. L’affermazione secondo cui l’Italia non ha valorizzato adeguatamente la pizza ha colpito al cuore una delle specialità più emblematiche della cucina italiana. Briatore ha contrastato la pizza napoletana, con la sua caratteristica altezza e il "cordone attorno", alla sua versione più sottile, sottolineando una preferenza personale che ha infastidito molti appassionati della variante tradizionale.

Flavio Briatore e l’espansione internazionale di Crazy Pizza

La strategia di Briatore di espandere il marchio Crazy Pizza all’estero si inserisce in un contesto di globalizzazione del cibo italiano. Mentre molti piccoli imprenditori locali si concentrano su un numero limitato di pizzerie, Briatore ha puntato sull’internazionalizzazione, esportando il suo modello di business oltre i confini nazionali. Tuttavia, questa visione imprenditoriale ha sollevato interrogativi sull’autenticità e sul rispetto dei valori tradizionali della cucina italiana.

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Le dichiarazioni di Briatore riflettono una visione che privilegia l’espansione e la trasformazione delle tradizioni culinarie italiane in un contesto globale, senza però tener conto del valore e della storia che esse racchiudono. La reazione del pubblico e degli esperti del settore evidenzia quanto sia delicata la questione del mantenimento dell’autenticità nella cucina tradizionale italiana, specialmente quando si confronta con nuove interpretazioni e modelli di business.

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