Brocchi non le manda a dire: difende Gimenez e bacchetta l’Inter #SerieA #CalcioItaliano #IntervistaCalcio
L’ex calciatore Cristian Brocchi ha condiviso le sue opinioni dirette sui temi caldi del campionato italiano, senza peli sulla lingua, durante un’intervista a Radio Tv Serie A. In un mondo del calcio dove tutti criticano al primo errore, lui si schiera a favore di chi ha talento ma è sotto pressione.
“Gimenez continuerò a difenderlo perché ha delle grandi qualità, fa reparto, tiene palla, lavora per la squadra. È normale che venga criticato se non fa gol dopo qualche occasione. Io sono molto più in difficoltà quando devo parlare di un attaccante che non si crea occasioni, che sbaglia i movimenti… Lui in un momento di serenità mentale avrebbe tirato sul primo controllo, invece prova a saltare il portiere e prende il palo. Ha bisogno di sbloccarsi, ma la prestazione è buonissima”.
Passando al Napoli, Brocchi ha espresso le sue riflessioni su alcuni giocatori, evidenziando come l’appetito per il gol possa fare la differenza in una squadra piena di aspettative.
“Hojlund fortunatamente ha ancora fame, è giovane. Menomale che ha questa voglia, anche se io non mi fido mai di chi fa gol subito. Bisognerà vedere nel proseguo delle settimane se continuerà ad avere quello spirito che ha fatto sì che Conte scegliesse lui. De Bruyne ha portato personalità, potrà essere di aiuto per i compagni che hanno meno esperienza di lui”.
Per quanto riguarda l’Inter, Brocchi non ha nascosto il suo scetticismo sulle scelte tattiche, puntando il dito su ciò che manca per rendere la squadra più incisiva sul campo.
“Questi erano giocatori perfetti per il credo calcistico di Chivu, ma lui in alcuni momenti vuole un po’ più di verticalità, duello, velocità e imprevedibilità che serve per sbloccare le partite, ma chi fa questo non c’è. Mi ha lasciato perplesso il fatto che hanno provato a prendere Lookman e non hanno preso un altro come lui”.
In sintesi, Brocchi offre un’analisi schietta e senza fronzoli sul calcio attuale, ricordandoci che nel gioco non sempre vince chi segna di più, ma chi ha fame e personalità sul campo.