Enzo Bucchioni, giornalista, ha partecipato a Forza Napoli Sempre su Radio Marte
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Enzo Bucchioni, giornalista, è intervenuto nel corso di Forza Napoli Sempre su Radio Marte: “Riguardo al termine “sciocchezze” utilizzato in un tweet del Calcio Napoli, ritengo di essere molto aperto e affermo che si dicono e si scrivono molte sciocchezze, ma bisogna essere consapevoli di ciò. In generale, ci sono anche molti chiacchieroni che svolgono questa professione. Oltre a questo aspetto specifico, penso che occorra affrontare le cose con leggerezza e sorridere. In questa professione bisogna destreggiarsi tra molte sfaccettature; se mi venisse detto che ho scritto una “fesseria”, dimostrerei il contrario se non fosse vero, altrimenti pazienza. Alla fine, la verità viene sempre a galla.”
Forse in una comunicazione ufficiale sarebbe meglio utilizzare un termine meno estremo. Per dare un senso di educazione o eleganza. Dopo la prima esperienza di Spalletti come CT, sembra evidente che le difficoltà della Nazionale siano state evidenti e non poteva essere altrimenti. Nessuno può entrare in un ambiente che non funziona da anni e farlo funzionare. Spalletti è un ottimo allenatore, in un momento di grande successo, autostima elevata, carisma, attualmente un santone del calcio dopo ciò che ha fatto a Napoli, ma non poteva trasferire tutto questo alla Nazionale, che sta attraversando un periodo di difficoltà da due anni, in un contesto in cui nulla funziona. Come nei club, quando diciamo che una società è forte e la squadra può essere ancora più forte. Oppure quando la società è in frantumi, dove non si sa chi comanda e chi comanda non ha la forza per farlo, manca la visione a lungo termine e tutto ciò si rispecchia sulla squadra.
Ecco, in questo contesto è entrato Spalletti. Mi aspetto che dia il massimo nel medio periodo. Perché propone un calcio in cui i giocatori si identificano, un po’ come fece Mancini nel 2018, facendo crescere i giovani intorno a un’idea di calcio. Credo che già domani si possa notare qualche miglioramento, perché Spalletti pretende, da sé stesso e dagli altri. Sembra che i giocatori siano desiderosi di seguire questo CT. Quindi, dopo due o tre giorni di lavoro intenso, mi aspetto un progresso. Anche perché negli ultimi due anni l’atteggiamento della Nazionale è stato inguardabile. Spalletti ha sempre proposto un calcio moderno, spettacolare e aggressivo, con i giocatori che nel terzo offensivo impongono il proprio gioco, facendo girare il pallone velocemente e effettuando movimenti senza palla altrettanto rapidi.
Vedere già un tempo dopo soli 4 giorni di lavoro è un buon risultato. Se domani sera vedessimo una Nazionale leggermente più rapida nella mente e nelle gambe, potremmo giocare anche 60 minuti invece di un solo tempo. Dobbiamo anche sostenere la squadra con positività anziché leggere critiche, a volte ingiustificate. Ho apprezzato il gesto di Verratti di non unirsi alla Nazionale per questioni legate alle sue condizioni fisiche e psicologiche attuali, dimostrando grande umiltà. Alcuni giocatori invece vanno lo stesso pur di esserci. Ho qualche dubbio su altre convocazioni. Capisco che Scamacca e Berardi abbiano giocato poco. Ma con questa Nazionale che fatica tanto in attacco, direi a Spalletti di convocare due giocatori del genere.
Raspadori ha buone doti tecniche, ma deve ancora crescere. Diventerà un grande giocatore. Nella scorsa stagione al Napoli si è comportato bene, ma chi sacrifichiamo per far giocare Raspadori in quella squadra? Sarà lui a dimostrare di meritarselo. Forse Spalletti potrebbe dargli un’opportunità domani sera, forse è più adatto a fare l’attaccante di supporto invece che il falso nueve. Forse, se il CT passasse al 4-2-3-1, ci sarebbe più spazio anche per Raspadori. È uno di quei giocatori che sa fare tutto, ma non tutto in maniera eccellente. Perciò deve specializzarsi in qualcosa e avrà un grande futuro. Abbiamo bisogno di un giocatore del genere.
In effetti, non c’è coerenza tra il gioco del Napoli della scorsa stagione e quello di Garcia. E sono sorpreso. Ci possono essere due casi: o Garcia ha capito che questa squadra aveva dato molto – e quel calcio era intenso, che richiedeva molto da un punto di vista mentale e fisico – o l’attuale allenatore vuole fare un calcio diverso dal predecessore e ciò rappresenta un’idea ad alto rischio. Perché se qualcosa funziona, la farei continuare solo perché funziona. Il calcio attuale del Napoli, invece, è diverso, più verticale, meno possesso palla, più ripartenze e l’utilizzo di un attaccante centrale, che risolve le partite. Spalletti ha consegnato una concezione di squadra molto più forte, mentre oggi c’è un ritorno al giocatore forte con una squadra che lo supporta e favorisce, dove tutti giocano per uno e non tutti per tutti. La compattezza della squadra di Spalletti è andata persa. Auguro a Garcia di riuscire a creare una squadra che si muova in maniera armoniosa. Tuttavia, vedo qualcosa che non mi convince, ma potrebbe essere accaduto solo nella partita contro la Lazio, partita persa anche da Spalletti”.