Buffon non le manda a dire: fra critiche spietate e ricordi di gloria, il gigante del calcio parla a cuore aperto al Salone del Libro 2025. #Buffon #Calcio #ChampionsLeague #IntervistaEsclusiva
L’icona indiscussa del calcio italiano, Gianluigi Buffon, ha scelto il palco del Salone del Libro 2025 per un confronto diretto con Paolo Nori, regalandoci un’intervista fuori dagli schemi, senza peli sulla lingua.
Parlando del ricordo più indelebile della sua carriera, Buffon ha confessato che la vittoria della Champions League con la Juventus nel 1996 resta un trofeo mai dimenticato, sottolineando però che "oggi il calcio è cambiato, non è più solo passione ma un business a tutti gli effetti".
Con una punta di sarcasmo, l’ex portiere ha anche delineato il ruolo critico delle tifoserie e dei media: "Spesso ci si dimentica che dietro la maglia c’è un uomo con sogni e paure, ma la pressione di certi giudizi è davvero esagerata". Un monito alle nuove generazioni, spesso ipersocial e troppo superficiali nei giudizi sugli atleti.
Non si è risparmiato neppure quando ha toccato il capitolo delle rivalità: "Le partite contro le grandi avversarie erano veri e propri scontri morali, ma senza quel fuoco dentro non avremmo mai dato il meglio". Una chiara ammissione che il calcio d’oggi, troppo spesso, manca di quella grinta primordiale.
Sul tema della longevità nel calcio, Buffon chiarisce con fermezza: "Se sono arrivato a questo punto è perché ho sempre messo testa e cuore nello sport, non esistono scorciatoie per chi vuole rimanere al top". Un invito a smetterla con i facili tapiri del giornalismo sportivo che cercano sempre il colpevole del momento.
Infine, riguardo alla sua attuale vita fuori dal campo, il campione ha spiegato che la passione per la lettura e il confronto intellettuale gli hanno sempre dato una marcia in più, ribadendo che "non esiste solo il calcio nella vita, ma conoscere e crescere personalmente deve essere un obiettivo di ogni atleta".
Un Buffon senza filtri quello emerso dal Salone del Libro 2025, che rappresenta un raro tuffo nel cuore di chi ha vissuto e trasformato il calcio italiano senza mai piegarsi alle mode del momento.