Alessandro Buongiorno si racconta in stile schietto: battute, studi e passatempi da calciatore! #Napoli #CalcioItaliano #Intervista
Il difensore del Napoli, Alessandro Buongiorno, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali della squadra, parlando apertamente della sua vita tra campo e impegni personali. Con un tocco di autoironia, si è tuffato in aneddoti che mostrano come i calciatori non siano solo muscoli e gol, ma anche tipi normali che devono barcamenarsi tra scherzi e responsabilità – perché, diamine, chi l’avrebbe detto che un cognome come il suo potesse diventare il suo marchio di fabbrica?
"Sono molto abituato alle battute sul mio cognome e le faccio anche io. Calcio e università, come ho fatto? Finire il liceo è stato faticoso, mi sono preso un anno sabbatico DOPO Ho giocato in prestito e non mi sono iscritto all’università all’inizio. Volevo farlo, poi durante l’anno sabbatico ho capito che magari il tempo lo impiegavo male. Sembrava lo stessi buttando, dunque ho deciso di iscrivermi all’università. Ovviamente, è online, altrimenti per me sarebbe stato impossibile. Devo dire che queste scuole ed università telematiche ti aiutano molto. I corsi sono tutti online e puoi fare tutto, hai le dispense a disposizione, sono comode. Quindi, sostanzialmente, quando ci alleniamo al mattino cerco di ritagliarmi del tempo. All’inizio gli esami erano in presenza, all’inizio era difficile."
Non è tutto rose e fiori, però: il calciatore ammette le complicazioni, soprattutto con eventi imprevedibili che hanno reso la sua routine un po’ caotica, tipo pandemie e ritiri improvvisati. Chi l’avrebbe mai pensato che un difensore debba anche destreggiarsi con libri e appunti mentre il resto del mondo pensa che la vita da atleta sia solo champagne e fan?
"Sfortunatamente c’è stato il Covid. E’ stata una fortuna da questo punto di vista: ora si può decidere se farli in presenza. Posso farlo se sono a casa o in ritiro. Esami in momenti strani? Durante il ritiro prepartita! C’è quell’ansia che qualcuno possa chiamarti. Una volta, mia sorella, a casa, non sapeva dovessi dare un esame e lei aveva disattivato la connessione dati. Quindi, io mi chiusi in camera e lei cercò di aprire la porta. Questa era chiusa, continuò a chiamarmi preoccupata. Poi ha smesso, per fortuna."
E tra una risata e l’altra, Buongiorno rivela i suoi svaghi fuori dal campo, dimostrando che anche i professionisti del pallone hanno bisogno di rilassarsi – o di distrarsi – con hobby che vanno dal gaming alle chiacchiere con i compagni, perché alla fine, chi non ha mai rischiato un dramma familiare per un esame online?
"Mi piace giocare a Prato Fiorito. Con Raspadori e Simeone giochiamo alle Escape Room o giochi di logica. Con il Cholito ci piace la Marvel, vediamo i film insieme. Quando ci sono dei trailer o dei teaser ce li inviamo. Gioco ha scacchi online. Per restare in contatto con gli amici gioco con la Play Station. Dipende dai giorni. E’ comunque un modo per sentirli".
In sintesi, l’intervista di Buongiorno offre uno sguardo non filtrato sulla doppia vita di un calciatore moderno: tra il sudore degli allenamenti e la routine quotidiana, emerge un ritratto autentico e un po’ irriverente di chi sa ridere di sé stesso, bilanciando campo e vita privata con uno stile che ricorda che, nel calcio, l’ironia è spesso il miglior compagno di squadra.