Sergio Busquets dice basta al calcio: un’era che finisce tra trionfi e ringraziamenti
Sergio Busquets, il veterano centrocampista spagnolo di 37 anni, ha annunciato il suo ritiro dal calcio professionistico, mettendo fine a una carriera leggendaria che lo ha visto dominare con il Barcellona e la nazionale. Vecchia scuola come pochi, Busquets smetterà di giocare al termine della stagione attuale, restando fedele all’Inter Miami negli Stati Uniti, dove condivide il campo con Lionel Messi. Niente drammi, solo un saluto schietto da chi ha sempre preferito i fatti alle chiacchiere.
“Ogni fine è un nuovo inizio, mi ritiro molto felice, orgoglioso, realizzato e soprattutto grato”, ha dichiarato Busquets sui suoi profili social, mostrando quel tocco di sentimentalismo che a volte infastidisce i puristi del gioco. “Grazie a tutti e grazie al calcio per tutto quello che mi ha offerto, farete sempre parte di questa bellissima storia. Questi sono i miei ultimi mesi in campo”, ha aggiunto, senza peli sulla lingua, come se volesse chiudere bottega prima che l’età inizi a tradirlo sul serio.
Nel video di annuncio, Busquets ha ripercorso i suoi quasi 20 anni di carriera, enfatizzando il legame indissolubile con il Barcellona. “Sento che è giunto il momento di dire addio alla mia carriera da calciatore professionista. Sono quasi 20 anni che vivo questa incredibile storia che ho sempre sognato – racconta -. Grazie al Barcellona, la squadra della mia vita, dove ho realizzato i sogni che avevo da bambino. Ho indossato la maglia che amavo in centinaia di partite. Ho festeggiato tanti titoli e vissuto momenti unici al Camp Nou che non dimenticherò mai”. Con i blaugrana, ha collezionato nove scudetti e tre Champions League, trasformandosi in una roccia in mezzo al campo, anche se a volte sembrava più un freno a mano che un motore.
Con la nazionale spagnola, Busquets ha raggiunto l’apice, vincendo i Mondiali del 2010 e l’Europeo del 2012, prima di trasferirsi nel 2023 all’Inter Miami per una chiusura all’americana. Ora, mentre si prepara all’ultimo giro, il suo addio ricorda come il calcio premi i duri a morire, anche se qualcuno potrebbe dire che era ora di lasciar spazio ai giovani affamati. La sua eredità, tra trofei e ricordi, rimane intatta, un capitolo che si chiude con stile grezzo e autentico.
- 26 Settembre 2025 - 10:31
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