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Il presidente AIC Calcagno: “Premiati tanti azzurri, non poteva essere altrimenti. Mi ha colpito il loro sorriso”

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NAPOLI NEWS

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A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Umberto Calcagno, presidente AIC: “Non potevamo che premiare tanti giocatori del Napoli, dopo la cavalcata trionfante dell’anno scorso. Era normale che i voti andassero soprattutto alla squadra campione d’Italia”.

“Mi ha sempre colpito particolarmente e ieri sera ancor di più, il sorriso dei premiati. Si nota il divertimento e la passione con la quale trasferiscono le loro vittorie. Ieri si sono presi in giro, si sono ringraziati e l’atmosfera di Napoli credo dia una mano in situazioni come questa”.

“Napoli-Inter? La prima mezz’ora è stata giocata molto bene da entrambe le squadre, soprattutto dal Napoli. A questi livelli poi, la differenza la fanno le situazioni e quando hai occasioni e non segni poi diventa difficile. Il Napoli ha talmente tanta qualità che può permettersi di togliersi tante soddisfazioni”.

Calcagno (AIC): “Decreto crescita? Si rischia di bruciare tutto”

“Decreto crescita? Quest’anno rischiamo di andare al di sotto del 30% e da quando ci sono questi benefici fiscali da chi proviene dall’estero è sempre peggio. Nei provvedimenti che sembra verranno attuati, la norma sembra che verrà tolta, ma sarà mantenuta soltanto nel calcio e sarebbe un’ingiustizia. So che Abodi, il Governo, la politica ci stanno ragionando per cui non dubito sul fatto che qualcosa faranno. Se i nostri giovani sono economicamente non convenienti, si rischia di bruciare tutto”.

“Siamo arrivati ad un punto di non ritorno e non è un caso che ci siano così tanti infortuni e questo pesa sul sistema perché se i top player non possono giocare non è solo un problema del calciatore, ma di quella squadra e di quel campionato. Nessuno di noi vuole far perdere opportunità economiche, ma ci piacerebbe che queste ricchezze venissero redistribuite meglio a livello mondiale ed europeo. Non si parla mai di ridistribuire anche a chi non partecipa alla nuova ricchezza che viene prodotta”.

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