domenica, Novembre 23, 2025

Da non perdere

Italia-Irlanda del Nord, stadio deciso? Materazzi spara una frase al volo in diretta, che spavaldo!

Un ex interista sul palco FIFA? Ma per favore,...

La scomoda realtà del calcio italiano che tutti evitano, giocatori in testa

#ForzaItaliaSveglia: Non possiamo più farci spaventare da squadre come...

Mazzarri e la Supercoppa di Pechino: “Il vero motivo per cui saltammo la premiazione”

#ForzaNapoliSempre – Mazzarri racconta la Supercoppa persa a Pechino:...

Conte al Napoli a rischio: se non ci sono chiare risposte, meglio che se vada!

Amoruso e il futuro di Conte al Napoli: un...
PUBBLICITA

Calcagno, presidente AIC: “Riflettere su Supercoppa in Arabia Saudita”

La Supercoppa in Arabia “probabilmente è qualcosa su cui dobbiamo riflettere, specialmente la doppia partita si inserisce in un calendario così fitto di incontri e di partite per i top player che credo abbia bisogno di una maggiore attenzione. Lo ha detto anche Mbappé: se vogliamo che lo spettacolo del nostro mondo continui ad essere alto livello, dobbiamo diminuire il numero delle partite”. Lo dice Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.

Calcagno si è espresso anche sugli episodi di razzismo nei confronti del portiere del Milan, Mike Maignan, avvenuti nel corso della partita che ha visto i rossoneri impegnati a Udine: “Nel nostro report ‘Calciatori sotto tiro’ i dati sono molto chiari: prima gli insulti, le minacce e le violenze che ricevevano i calciatori erano in un contesto differente, a volte anche da parte del proprio pubblico dopo una partita andata male. Oggi la metà di questi tipi di aggressioni verbali sono episodi di razzismo”.

“Bisogna lavorare su chi viene allo stadio a sfogare queste pulsioni. Combattere queste forme di ignoranza è già possibile. Le norme interne federali sono congegnate molto bene. Come è successo a Udine, calciatori, arbitro e procura federale hanno deciso di sospendere temporaneamente la partita. Ma le norme prevedono anche che le autorità di pubblica sicurezza possano sospendere definitivamente la partita. È una responsabilità che ha delle implicazioni anche di ordine pubblico e che non può essere demandata ai calciatori o all’arbitro”, conclude.