Il mondo del calcio piange Sinisa Mihajlovic, scomparso nella giornata di oggi all’età di 53 anni dopo un aggravamento della leucemia mieloide acuta che lo aveva colpito nel luglio del 2019.
Sinisa Mihajlovic: la carriera da giocatore
Mihajlovic nasce a Vukovar il 20 febbraio del 1969 da padre serbo e madre croata. Entra nel calcio che conta con la maglia della Stella Rossa e a soli 21 anni vince una Coppa dei Campioni. Poi il trasferimento in Italia nel 1992, alla Roma.
Seguono gli anni alla Sampdoria (1994-1998), quindi la parentesi più lunga di nuovo nella Capitale ma alla Lazio, dove resta fino al 2004: in biancoceleste vince un campionato (2000), due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa europea (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004).
Passa all’Inter dove rimane fino al 2006, anno in cui lascia il calcio giocato, dopo aver vinto altre due Coppe Italia e uno scudetto assegnato a tavolino per lo scandalo Calciopoli. Specialista delle punizioni, è suo il record dei gol su calcio piazzato in serie A – 28 – condiviso con Andrea Pirlo.
Il 13 dicembre del 1998 realizzò una tripletta unica nella storia massimo campionato italiano: tutti i gol su punizione diretta, contro la Sampdoria, il terzo con un tiro addirittura da 35 metri. Curiosità: il Dipartimento di Fisica dell’Università di Belgrado ha calcolato che i suoi tiri potevano raggiungere i 160 km/h.
Sinisa Mihajlovic: la carriera da allenatore
Nel 2008 inizia la sua carriera da allenatore, proprio dove è finita, sulla panchina del Bologna. In seguito guida Catania, Fiorentina, la Nazionale serba, poi Sampdoria, Milan, Torino, poche settimane allo Sporting Lisbona e di nuovo il Bologna fino al 6 settembre scorso.
Sposato con Arianna Rapaccioni, ex soubrette televisiva, ha avuto cinque figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dushan e Nicholas. Nell’ottobre 2021 era diventato nonno della piccola Violante, figlia della secondogenita Virginia e del calciatore Alessandro Vogliacco.