Ex dirigente Capozucca: “Osimhen e le garanzie bancarie, roba da non fidarsi di nessuno” #CalcioMercato #Napoli #OsimhenDrama
In una chiacchierata radiofonica su “1 Football Club” di 1 Station Radio, l’ex direttore sportivo Stefano Capozucca, con un passato tra Genoa e Cagliari, ha messo in luce le grane del calciomercato, senza peli sulla lingua. Parlando di certe trattative estere, Capozucca ha toccato un tasto dolente per i club che cercano di non farsi fregare.
Quando si tratta di trasferimenti all’estero, come nel caso di Osimhen che ha snobbato l’Arabia, Capozucca ha spiegato che le garanzie bancarie sono un casino da gestire. “È buona norma chiedere la fideiussione quando si vende all’estero, perché in Italia garantisce la FIGC. Non è che il presidente De Laurentiis abbia sbagliato a chiedere certe garanzie, anzi. Ha semplicemente fatto rispettare una regola. Nulla di strano, è una prassi corretta”.
Sul fronte del possibile approdo di Osimhen in Turchia, l’ex dirigente non si è fatto illusioni, lasciando trapelare un po’ di cinismo sul giro di soldi e ambizioni che regna nel pallone. “Mah, guarda, accontentarlo a livello economico è complicato. Anche se la Turchia è in Europa, non so quanto possa attrarlo. Se c’è qualcosa di veramente importante, magari qui in Italia, si può valutare. Ma è normale che anche il Napoli debba fare le sue valutazioni… magari non vuole rinforzare una diretta concorrente come la Juve o il Milan, per esempio. E questo è fuori discussione. Quindi, secondo me, è più probabile che il ragazzo vada all’estero piuttosto che restare in Italia, viste anche le strategie interne del Napoli. Secondo me è logico: a parità di condizioni, preferisco mandarlo in Turchia piuttosto che darlo alla Juve o al Milan”.
In sintesi, tra richieste di garanzie che fanno saltare i nervi e scelte strategiche che odorano di calcolo spietato, il mercato del calcio resta un gioco sporco dove i club devono badare al sodo, e i giocatori come Osimhen finiscono per ballare al ritmo di chi ha il portafoglio più pesante.