La sfida tra Modric e De Bruyne: vecchi leoni che ancora dominano in Serie A! #MilanNapoli #Modric #DeBruyne #Calcio
Milan-Napoli rappresenta una delle partite più attese, non solo per la rivalità, ma per lo scontro tra due campioni arrivati quest’anno in Serie A: da una parte Luka Modric, dall’altra Kevin De Bruyne. Sono un po’ avanti con l’età, non c’è dubbio, ma rimangono talentuosi come pochi altri in Italia, dimostrando che l’esperienza conta più di qualche ruga.
“E pensare che c’era pure chi aveva dubbi, in estate. Quando il Milan decise di ingaggiare Luka Modric e il Napoli Kevin De Bruyne, entrambi da svincolati, alcuni dubbi erano emersi nelle menti di tifosi e amanti del calcio. Perché mai Real Madrid e Manchester City dovrebbero privarsene? Domanda lecita per certi versi, col campo che però ha già dato delle prime (seppur parziali) risposte. L’età resta un fattore, evidentemente. Modric ha da poco compiuto 40 anni e arrivava da un paio di stagioni in cui aveva abbassato il suo minutaggio, KDB ha passato i 34 e l’intensità necessaria per la Premier League sembrava venuta meno. Eppure il campo ci ha messo pochissimo a raccontare una storia diversa…”
Per De Bruyne, il belga ha collezionato 4 presenze da titolare su 4 in campionato, con già due gol segnati contro Sassuolo e Fiorentina, mostrando una supremazia tecnica rara per un giocatore appena arrivato in Italia. Peccato per quell’espulsione di Di Lorenzo all’Etihad che ha limitato il suo tempo in campo contro il City, ma è un dettaglio che non offusca le sue prestazioni.
“Per il belga 4 su 4 da titolare in campionato e già due gol segnati, contro Sassuolo e Fiorentina, e la sensazione di una supremazia tecnica raramente ammirata in calciatori arrivati da poche settimane in Italia. Il rimpianto resta quell’espulsione di Di Lorenzo a Ethiad che ha impedito a KDB di giocare più di 20 minuti contro il City. Modric è arrivato a Milanello tardi, era agosto inoltrato e Allegri lavorava già da oltre un mese con la sua squadra. Eppure il croato ha messo insieme già 4 partite da titolare su 4, un gol e un assist e tante, tantissime buone sensazioni. A testimonianza del fatto che più che l’età, in un calciatore i fattori che fanno la differenza restano testa e qualità nei piedi”.
In sintesi, questi due veterani stanno dimostrando che, nonostante l’età, la passione e il talento puro possono ancora fare la differenza sul campo, rendendo questa stagione in Serie A imprevedibile e divertente come poche altre.