Dopo lo 0-0 con il Cagliari, il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, intervenuto ai microfoni di DAZN, aveva criticato i fischi dei tifosi azzurri nei confronti della squadra: "La squadra sta facendo tutto quello che può fare, siamo in una situazione di lotta per la salvezza. Siamo a due punti dalla salvezza, non c’è nessuno che ha tirato indietro la gamba. Empoli è un’isola felice, il pubblico deve darci una spinta, e l’ha fatta durante la partita, ma i fischi alla fine sono ingenerosi. Consiglio a chi ha fischiato di concentrarsi sulla Pistoiese o sul Prato: noi da vent’anni si fa Serie B e Serie A, insomma poi di fronte a dei ragazzi che si impegnano sia in gara, sia in allenamento… non è roba da Empoli".
Corsi ha praticamente detto ai tifosi del Napoli di starsene zitti e di tornare a tifare per squadre di provincia se non apprezzano lo sforzo dei suoi ragazzi. Un commento che sa di sfida e di orgoglio toscano, che lascia intendere che Empoli non si piega a nessuno, nemmeno ai tifosi partenopei.
Attraverso il sito ufficiale dell’Empoli, il numero uno del club toscano è tornato su queste dichiarazioni: "Ci tenevo a fare una precisazione dopo le parole nel dopo gara di ieri. Ho parlato a mente calda, al termine di una gara importante per la nostra stagione dove purtroppo un altra buona prestazione non ha portato a quella vittoria che tutti noi, come i nostri tifosi, volevamo portare a casa. Non era mia intenzione mancare di rispetto a nessuno, il mio intervento era esclusivamente mirato a difendere un gruppo di ragazzi che fin dal primo giorno sta dando il massimo e fino all’ultimo farà di tutto per raggiungere l’obiettivo. Per questo motivo ero dispiaciuto per i fischi arrivati a fine gara, per quanto sia legittimo che il tifoso esprima il proprio pensiero."
Qui Corsi cerca di fare marcia indietro, ma senza perdere la sua grinta. Ammette di aver parlato di getto, ma ribadisce che il suo scopo era difendere i suoi giocatori. Eppure, il messaggio ai tifosi del Napoli è chiaro: il rispetto va guadagnato, e i fischi non aiutano.
Il presidente ha poi proseguito: "Il servizio ci vede a due punti dalla salvezza, a soli due punti dalla quarta salvezza consecutiva nella massima serie, un qualcosa di impensabile per il nostro Club. Siamo partiti forte, oltre le aspettative di chiunque, e adesso siamo chiamati a vivere un momento di difficoltà come tanti nel corso degli anni ne sono capitati. Siamo l’Empoli, siamo consapevoli che c’è anche da soffrire, questo è il nostro torneo: sta a noi affrontarlo nel migliore dei modi, con equilibrio e lucidità, facendo di tutto per raggiungere il nostro scudetto. E per farlo c’è bisogno di tutti, a partire da noi come società, fino ai calciatori allo staff e a tutto l’ambiente che da sempre è stato un valore aggiunto, accompagnandoci con equilibrio, mostrando entusiasmo, passione e attaccamento."
Corsi sottolinea l’importanza della salvezza, un traguardo che per Empoli è come uno scudetto. È un messaggio di unità e di resistenza, ma anche una frecciata ai tifosi del Napoli che forse non capiscono il valore di ogni singolo punto in questa lotta serrata.
Infine, conclude: "Adesso guardiamo avanti, al finale di torneo e alle sette gare che ci attendono. Con consapevolezza nei nostri mezzi, con la voglia di provarci e giocarsela senza timore per raggiungere il nostro sogno".
Un invito a guardare avanti, con il focus sulle prossime partite, dimostrando che Empoli non teme nessuno e che ogni partita è una battaglia per il loro sogno di salvezza. Insomma, Corsi ha parlato chiaro: Empoli non si arrende, e i tifosi del Napoli farebbero bene a rispettare questo impegno.