Chiariello attacca il Napoli: "Genoa, Genoa, Genoa. Ho passato una settimana a dire a tutti Genova, Genova, Genoa" #NapoliGenoa #SerieA #CalcioCritico
In una puntata di Campani Sport su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello non ha risparmiato critiche al Napoli dopo il pareggio per 2-2 contro il Genoa. Con un tono diretto e senza peli sulla lingua, ha messo in evidenza le debolezze della squadra, puntando il dito su scelte discutibili e prestazioni mediocri.
"Genoa, Genoa, Genoa. Ho passato una settimana a dire a tutti Genova, Genova, Genoa. E vabbè, ma è facile, ma il Genoa viene al Maradona che c’ha da perdere, figuriamoci. Poi guardi la formazione che schiera Vieira, dove aver affermato che vuole giocarsela perchè vuole battere una grande, e in porta gioca un portiere svizzero di 33 anni all’esordio in Serie A, un rischio assoluto. In difesa vicino a due titolari ci ha aggiunto due ragazzini, uno addirittura di 17 anni che tra l’altro ha procurato anche il gol per il Genoa. Ha giocato con tre sottopunte dietro Pinamonti senza fare barricate. Ha fatto entrare ancora un altro ragazzino di 17 anni, cioè Vieira cosa ci doveva dare di più? Ditemelo voi. Neanche il portiere ha fatto giocare, ha fatto giocare uno svizzero all’esordio in Serie A. A me ricorda molto Juric col Verona, fece giocare i ragazzini, poi qualcuno in conferenza stampa gli disse: ‘Ve la siete giocata’, Juric lo guardò e se ne andò. Cioè Vieira cosa ci doveva dare di più per farci vincere sta partita? Si è giocato i ragazzini e il Napoli? Non pervenuto."
Chiariello ha proseguito analizzando i problemi strutturali della squadra, sottolineando come il Napoli non offra affidabilità nelle partite chiave. Ha criticato la gestione tattica e le scelte in campo, definendo alcune mosse come disastri puri.
"Sei maledettissimi punti. Ma questo Napoli, lo sto cercando di far capire a tutti, non dà garanzie, non le ha date a Monza, non le ha date a Lecce. Non sempre le ciambelle ti escono col buco, trovi il gol, non sempre riesci a capitalizzarlo. Stravolgere il 4-3-3, non sempre ti funziona bene. Olivera centrale, un disastro! Ma davvero Rafa Marin non è in grado di giocare neanche contro i ragazzini del Genoa? Rafa 1,92 m, un gol di testa così non l’avrebbe preso mai, mai! Olivera.. gli ha mangiato in testa Vasquez, ci ha fatto colazione, pranzo e cena. Gli ha mangiato in testa, perché è basso Olivera, non è un saltatore. E poi tu vai in vantaggio perché Giacomo Raspadori ti sta togliendo le castagne dal fuoco tante volte, perché quello è un attaccante vero ragazzi. Non scherziamo su Giacomo Raspadori, ha fatto un gol che ricorda il Kun Aguero. È in fiducia, va al tiro tre volte consecutivamente e quello che trascina il pubblico e lo togli. Ci sta, tolgo lui, metto Neres, allargo gioco, sfrutto le ripartenze. No, mette Billing, gioca il 4-5-1 con Politano che è scoppiato da tempo. Da dove parte il cross del pareggio del Genoa? Dalla zona di Politano. Ma non si poteva sostituire Politano per tempo? Che era lui quello stanco. Non si poteva provare a continuare a offendere il Genoa per cercare di fare il 3-1 e metterla in sicurezza questa partita? Dobbiamo solo vincerle così giocando all’indietro. Gilmour ha battuto il record mondiale dei passaggi all’indietro. Cioè, vi pare una squadra che vince uno scudetto, una squadra che gioca così? Ma oggi, perdonatemi, abbiamo detto che tutti i meriti di questa stagione, ed è sbagliato dire che tutti i meriti perché i meriti sono non solo suoi, ma sono molto suoi di Antonio Conte. Ma oggi questo pareggio che ti fa perdere il bonus, che è molto grave perderlo, perché devi andare a Parma ed è la partita da dentro fuori, perché non hai alternative. Perché chi pensa che l’Inter pensi solo alla Champions è veramente un’anima di quelli che il calcio non sanno manco dove sta di casa. Ma vi pare che l’Inter batte il Barcellona, la squadra più forte del mondo, una di quelle macchie che ti escono una volta su 100 nella vita, e pur giocando con 10/1 perché c’ha una rosa molto ampia di giocatori cambiati. Va a Torino e la vince tranquilla, perché l’Inter è superiore, ma nella testa è superiore, è abituata. Era il Barcellona che aveva frenato l’Inter ma non il post Barcellona. Era evidente che l’abbrivio emotivo portava l’Inter ad avere una certezza di sè che non avrebbe mollato. Chi lo pensa deve veramente dedicarsi ad altre attività ludiche: lo scopone scientifico, il tressette a perdere. Non bisogna sperare sugli altri, bisogna pensare a sé stessi."
Nel prosieguo del suo intervento, il giornalista ha evidenziato come il Napoli stia mostrando tutti i suoi limiti, specialmente in momenti cruciali, con una gestione che lascia a desiderare e una tendenza a difendere anziché attaccare.
"Oggi non battere il Genoa, essendo andati due volte in vantaggio, mostra tutti i limiti di questa squadra, ma anche della sua gestione che in certi momenti è veramente discutibile. Ma perché solo difendere? lo ho visto oggi una partita che è un altro sport, Barcellona-Real Madrid, non pretendo di vedere tanta bellezza. Ma caspiterina, tu stai 1-0 al 15′, è possibile che ancora una volta ti devi abbassare e giocare all’indietro? E rinunciare sempre ad offendere l’avversario? Al 64° la risblocchi la partita, vai 2-1, c’hai lo scudetto tra le mani e vuoi continuare ad offendere una difesa fatta di ragazzini. Vuoi provare ancora a fargli del male in modo che non ti fai invadere l’area? T’arriva il cross letale e prendi il gol e poi? Non c’è più la forza. Entra Neres e produce qualcosa. Dice ma Neres non sta bene, ma non può giocare manco 20 minuti? E allora perché è andato in panchina? Perché è entrato, può giocare solo 5 minuti? E Okafor veramente è un giocatore talmente inguardabile che non può giocare neanche 20 minuti in questa squadra? Vorrei ricordare che con l’Inter se abbiamo pareggiato è perché è entrato Okafor che ha dato la palla a Billing. Però tutte queste cose ad Antonio Conte non gliele chiederà nessuno, perché non bisogna disturbare il manovratore. Anche perché questo manovratore ci porterà allo scudetto, speriamo. Ma deve andare a vincere ora Parma e poi battere Cagliari. Ma avete capito che non è facile? Perché questo Napoli non dà garanzie. È quello che sto cercando di dirvi da tempo, perché quando uno le cose le vede non è che grida a lupo a lupo per il piacere di fare la Cassandra, o di fare la ciucciuettola come a volte mi scrivete. È questione di vederle le cose. Non vedo certezze ed è un peccato, perché siamo li a un passo. E arrivare prima di una squadra fortissima come l’Inter è un merito enorme, ma i meriti bisogna anche saperseli guadagnare. E io oggi ho visto tutto ciò che una squadra che può vincere non deve fare."
Chiariello ha concluso il suo editoriale guardando avanti, con un occhio critico su sfide come quella contro il Parma, definendola una partita decisiva dove il Napoli dovrà dimostrare di più per non perdere il vantaggio in classifica. La sua analisi, piena di sarcasmo e realismo brutale, sottolinea come la squadra debba cambiare approccio per non vanificare le opportunità rimaste.