Il Napoli conquista il mondo del calcio: Giocatori in fila per il Sud, rovesciando il Nord! #NapoliForte #CalcioItaliano #SudVince
Nel suo intervento nella trasmissione ‘A Pranzo con Chiariello’, il giornalista Umberto Chiariello ha condiviso il suo ‘Punto Chiaro’, rivelando retroscena sorprendenti sul mercato e l’attrattiva del Napoli. “Vi svelo un piccolo retroscena, stamattina presto, come di consueto, mi chiama Marco Giordano. La prima frase è ma ‘Che sta succedendo?’ della serie Aldo, Giovanni e Giacomo “Non ci posso credere!’. ‘Guarda che mi hanno raccontato persone molto attendibili, che la Juve si è fondata sul Sancho’. E dove sta la meraviglia? Quelli comprano esterni a pacchi sfusi oramai, Conceiçao, Nico, questo, quello, quell’altro. ‘Ha offerto bei soldi, 25 milioni, a queste cifre lo United lo dà’. E allora? ‘Sai qual è la novità? E’ che Sancio preferisce il Napoli alla Juventus’. Me coiomberi! Direbbe qualcuno un po’ meno educato. Ma che sta succedendo? Chiediamocelo.”
Chiariello ha proseguito parlando di possibili cambi di panchina e preferenze inaspettate, sottolineando come il Napoli stia diventando una meta ambita. “Gasperini lascia l’Atalanta, potrebbe deviare la sua corsa autostradale verso Torino. Voi lo sapete che Gasperini è juventino molto più di Antonio Conte? Gasperini è di Torino, non è di Lecce. Nasce juventino, direbbero a Roma ‘fracico’. Allena le giovanili della Juventus, il sogno della sua vita è finire la carriera allenando la Juventus. Che fa, rinuncia, perché ritiene più stimolante il progetto Roma prospettatogli da Ranieri. Ranieri rinuncia alla Nazionale per non lasciare questo progetto, però Antonio Conte dato per certo… Se Chirico si fosse giocato la casa, bastava chiederglielo, l’avrebbe giocata, era straconvinto che Conte tornasse a casa madre e bastasse schioccare le dita da parte di Elkann e sarebbe corso. D’altronde c’ha casa a Torino, la sua vita è a Torino. è juventino, l’ha dichiarato anche recentemente senza dubbio alcuno. E’ bastato sedersi con De Laurentis e fugare ogni dubbio. Ha scelto il Napoli, non ha neanche approfondito la proposta della Juventus. Kevin De Bruyne ha avuto offerte doppie, triple tra arabi e turchi e americani. Ma lui che si è sposato qui da noi, un belga che viveva da 10 anni nelle brume di Manchester, che è una città tediosa, piccola, noiosa, che non vi dico, sceglie la nostra costiera e sceglie il progetto Napoli, perché vuole vincere ancora.”
Non risparmiando commenti taglienti sul passato, Chiariello ha ricordato come le percezioni sul Napoli stiano cambiando drasticamente. “Ma me li ricordo io o sono maneggiamenti di età avanzata? I Gonalons e i Kramer che rifiutavano Napoli perché era pericolosa e le mogli non volevano venire. La moglie di Gonalons era incinta, non poteva far nascere un figlio a Napoli. A Napoli è nato un figlio da un giocatore belga che si chiama Ciro, che ha deciso di vivere qui e ora è anche nostro concittadino. Uno come Spalletti, che è tornato ad allenare le galline del Cioni dopo lo scudetto straordinario Napoli e il fallimento in Nazionale, c’ha uno scudetto tatuato sul suo braccio ed è cittadino napoletano. Lui che parla un toscano inequivocabile. Maurizio Sarri, che sarà una persona un po’ ondivaga, continua a professare amore per Napoli e ritiene il Napoli in questo momento una spanna su tutti. C’è un’unanimità nei confronti di Napoli, come non si è mai sentita prima, la gente sceglie Napoli, sceglie il Sud, sceglie i progetti del centro sud.”
L’analisi si è estesa alla geografia del calcio italiano, evidenziando un rovesciamento di equilibri. “Il mondo che cambia, lo scudetto rivoltato al contrario non con la punta in giù ma con la punta in su, perché l’Italia che si capovolge. un’Italia geocentricamente politicamente nordista, pensate che in questo campionato prossimo ci saranno 14 squadre del nord, 4 del centro-nord. 18 su 20, non proprio così, perché la Sardegna è è di centro Italia ma fondamentalmente viene assimilata per storia a Sud Italia. Comunque sono 14 squadre del Nord, solo in Lombardia, nonostante il Monza retrocesso, ce ne sono cinque. Il Sud da chi è rappresentato? Dal Napoli, ovviamente, e dal Lecce, che si è salvato a stento. Le città di Palermo e Catania, che sono tra le prime 10 d’Italia per importanza e grandezza, non ci sono. E non ci sono città storiche, che sono scomparse o fallite o navigano in altri campionati. La Salernitana sta precipitando in Serie C, il Benevento e l’Avellino, che hanno avuto exploit passati, l’Avellino è ritornato in B, il Benevento in C non vive bei momenti. Ma non parliamo della Puglia, società che al calcio italiano hanno dato tanto. Bari, la sesta città d’Italia, Foggia, Zeman, la Serie A percorsa tante volte, per non dire del Taranto e del Brindisi, realtà scomparse. La Reggina peggio mi sento, giusto in B c’è Catanzaro, il Cosenza che naviga sempre borderline. Il Molise non ne ha, la Basilicata non ne ha, l’Abruzzo avrebbe il Pescara che è tornato in Bi solo adesso. Le Marche avrebbero l’Ascoli, che non frequenta più la Serie A. Cioè in una geografia italiana, dove il Sud non ha diritto di esistenza, il Sud nel calcio a 11 è guidato dal Napoli e nel calcio a 5 vede la presenza costante di Napoli da 4 anni a questa parte nelle prime quattro d’Italia. E lo scudetto ce l’ha sul petto il Catania, che ritorna a fare la finale scudetto. E la Campania esprime nel futsal tante squadre, cioè il rapporto di forza è completamente sovvertito. Calcio a 5, calcio a 11.”
Infine, Chiariello ha concluso con un ritratto entusiasta del Napoli come nuova potenza, attirando talenti globali. “Oggi la geopolitica parla la lingua napoletana. Se uno come McTominay accoglie Manna a casa sua e sposa con entusiasmo il progetto Napoli, uno che nasce nei sobborghi di Manchester, il papà è scozzese ma lui è inglese. Vive, cresce e lavora 10 anni nel Manchester United, uno dei brand più famosi del mondo, è entusiasta di venire a Napoli e diventa iconico con quel suo gol in rovesciata. Miglior giocatore del torneo. Uno come Romelu Lukaku, giocatore internazionale, che non vede l’ora di riabbracciare il suo Conte. Buongiorno, il capitano del Torino, nato a Torino, vede Napoli come meta. Beukema sta dicendo ai suoi a Bologna: ‘Io voglio andare al Napoli!’. Ndoye sta dicendo ai suoi: ‘Io voglio andare al Napoli!’. Ci vogliono venire tutti, non sentiremo in conferenza stampa Benitez presentare David Lopez dicendo certo non è Gonalons, che rifiuta Napoli.” “Oggi Napoli è un grande attrattore mondiale da un punto di vista del marketing, dell’immagine, del turismo, del brand, della squadra di calcio. A Napoli arriva come giocatore di futsal un brasiliano che ha fatto il giro del mondo, è stato anche in Giappone, Guillermao. Perché il presidente Perugino ha saputo andare a prendersi il grande pivot brasiliano. A Napoli arriva Kevin de Bruyne, uno dei più grandi fuoriclasse dell’ultimo decennio. E oggi c’è la corsa a chi deve indossare la maglia azzurra, se non la chiamiamo rivoluzione copernicana questa io non so quale chiamare. La concezione tolemaica del calcio, quella che vedeva la terra piatta con Inter Juve e Milan a governare indefinitivamente, indefessamente il calcio italiano per secoli, oggi non ha più ragione d’essere. Il nuovo il nuovo Copernico è un visionario, uno che l’hanno preso a spernacchiate quando parlava e si chiamava Aurelio De Laurentiis. Oggi è il benchmark del calcio europeo, perché come sa guadagnare lui nel calcio e associarci i risultati non lo sa fare nessuno. Perché poi il tempo è galantuomo, c’è poco da discutere. Quando si sa lavorare, anche Napoli, anzi soprattutto Napoli può essere vincente. Questo è il messaggio che stiamo lanciando al mondo, che questa città non è solo bella e non è solo pizza, caffè, mandolino e putipù. Questa è una città dove la gente seria, che lavora in maniera seria, fa cose serie e non mi sembra da poco”.
Questo cambiamento nel calcio italiano, con il Napoli al centro di una vera rivoluzione, dimostra come le vecchie gerarchie stiano crollando, attirando l’attenzione globale su una città che non si arrende.