lunedì, Aprile 14, 2025

Chiariello: Napoli deve vincere, Conte intensifica la strategia per il successo

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ForzaNapoli, il sogno scudetto è appeso a un filo! Umberto Chiariello su ‘Campania Sport’ Canale 21 ci avverte: il Napoli deve vincere tutte e sette le partite restanti per sperare in un miracolo, con Conte che gioca d’astuzia contro l’Inter. Ma occhio, i numeri non aiutano e ogni passo falso è fatale. Analizziamo le sue parole taglienti. #NapoliSulTrono #ScudettoNapoli #ForzaAzzurri

I tifosi del Napoli sanno bene che ogni partita è una battaglia da vincere o morire, e Umberto Chiariello non le manda a dire nel suo editoriale. Lui paragona la corsa al titolo a una sfida epica, ricordandoci che il percorso è irto di ostacoli. Ecco cosa ha dichiarato: “Mi fa molto piacere ricordare un episodio che è tra la storia e la mitologia per far capire il percorso che attende il Napoli. Oggi in conferenza stampa ad Antonio Conte gli è stato chiesto se è possibile vincerle tutte e sette. E’ una domanda alla quale Conte chiaramente ha dovuto rispondere in maniera abbastanza criptica e sibillina. Certo, che deve rispondere? È ovvio che ha risposto che il girone di ritorno è più difficile che le squadre lottano per obiettivi molto più vicini e quindi c’è molta più tattica, meno partite aperte e quindi si fa più difficoltà. Qual è l’episodio storico a cui mi piace riferirmi pensando a queste ultime sette partite? Visto che abbiamo avuto piccoli momenti di speranza, ieri Piccoli è l’uomo del Cagliari che ha fatto gol del 2-1 e poteva sembrare un attimo che il fantasma del Parma si rimaterializzasse per l’Inter, ma così non è stato. Quando vai a vincere a Monaco di Baviera, un campo di quelli imbattibili, che perdono una partita ogni 4 anni, hai un morale talmente elevato, talmente forte, talmente l’autostima cresce, che sono vittorie che ti portano vantaggi anche in altre competizioni per cui giocar partite viene compensato dal morale altissimo. E infatti l’Inter stavolta l’occasione non l’ha sprecata. È chiaro che l’Inter deve perdere qualche punto. Ora il Bologna che ha perso a Bergamo lo scontro diretto, se vuole andare in Champions deve assolutamente fare il risultato con l’Inter e possibilmente risultato pieno. E a Bologna il Bologna è un’altra squadra rispetto a quando gioca in trasferta. Esistono ancora squadre che hanno una certa differenza di rendimento tra casa e fuori casa. Lo stesso Napoli che prima fuori casa andava perfino meglio che in casa, nel girone di ritorno ha accusato parecchie battute d’arresto in trasferta che ancora oggi gridano vendetta. Non dico i pareggi con Roma e Lazio, subiti in tempo di recupero, ma soprattutto i tre punti persi a Como e i due punti persi a Venezia, sono quelli che orientano il campionato, che mette il Napoli alla rincorsa dell’Inter. Mi viene in mente la guerra tra Roma e Albalonga. Due città nascevano dallo stesso mitologico re Romolo, per cui onde evitare uno spargimento di sangue decisero di affidare la vittoria della guerra ai loro campioni. I romani scelsero gli Orazi, tre figli di un patrizio romano, e dall’altra parte tre gemelli, i Curiazi. Alla spada era allo scontro, partono tre contro tre e due Orazi perdono la vita subito nel primo assalto. I Curiazi, un paio di loro rimangono leggermente feriti. Cosa fa l’ultimo Orazio rimasto? Capisce che affrontarli tutti e tre sarebbe stato follia e scappa verso Roma sperando che i Curiazi ci caschino. Qual è il trucco? Quando l’esercito è inferiore di numero bisogna far sì che il nemico si sparpagli e non sia compatto nell’affrontarti. I Curiazi si lanciarono alla rincorsa, ma non tutti e tre insieme. Chi era più veloce, chi era più sano si lanciò per primo, poi il secondo, poi il terzo. E l’Orazio rimasto, affrontandone uno alla volta, li sconfisse tutti e tre dando la vittoria a Roma.”
Chiariello usa questa metafora storica per spronare i tifosi: il Napoli, come l’ultimo Orazio, deve affrontare gli avversari uno per uno senza distrazioni. È un richiamo chiaro a non sottovalutare nessuno, con un velo di ironia su quelle "squadre che gridano vendetta" – tipo quei pareggi rubati che ancora ci fanno incazzare. Per i partenopei, è un promemoria che il destino è nelle nostre mani, ma basta un passo falso per mandare tutto a puttane.

Passando alla strategia per lo scudetto, Chiariello non si ferma e analizza le possibilità con i piedi per terra, ma con quel tocco di realismo tagliente che piace ai veri tifosi. Eccolo di nuovo: “In questo caso il nostro Orazio, che è ovviamente Antonio Conte, deve assolutamente focalizzare un avversario alla volta come se fosse senza un domani. Ogni avversario che non battiamo, è finito il sogno scudetto. Perché le condizioni sono due per poter arrivare a questo, che sarebbe veramente un miracolo, perché questa squadra non è attrezzata per lo scudetto ma può vincere lo scudetto perché sta lì. Le condizioni sono due: che il Napoli le vinca davvero tutte e sette e che l’Inter si distragga almeno un paio di volte, deve pareggiare su sei partite almeno due o perderne una e pareggiarne un’altra e allora il Napoli sì che potrebbe sopravanzarla. I numeri non ci aiutano, perché il Napoli se vince tutte e sette le partite arriva a 86 punti, facendo 42 punti nel girone di ritorno, rispetto ai 44 che sono valsi il titolo di campione d’inverno. Non c’è stata l’accelerazione contiana prevista, causa mercato, causa infortuni, causa gestione dei cambi, che è stata molto criticata. Fatto sta che il Napoli ha decelerato rispetto all’andata oggettivamente, non può arrivare a 44 punti. Ma se facciamo anche una classifica comparata, scopriamo che con gli stessi avversari con cui ha giocato nel girone di ritorno rispetto al girone d’andata il Napoli ha fatto 21 punti anziché 23, sempre due in meno. Ma le sette che mancano le ha vinte all’andata tutte e sette. Non è facile in un campionato fare sei punti su sei con tante squadre. Quindi i numeri dicono che è difficile, l’ostacolo è alto. Vincerle tutte e sette non è agevole. Partite facili non esistono, ma certo sono tutte abbordabili. Parliamo di squadre, tranne il Torino che entra al decimo posto della parte sinistra della classifica, le altre nove sono tutte della parte destra della classifica. Il Napoli è sulla carta più forte. Basta dire questo per vincere? Assolutamente no! L’Empoli per esempio verrà a fare la partita della disperazione per cercare di strappare almeno un punto, perché l’Empoli lotta per salvarsi. È una squadra che non segna mai, ma è una squadra tignosa che all’andata ci ha messo in grande difficoltà. Era un altro Empoli ed era forse anche un altro Napoli, però quella partita forse è stata la peggiore del Napoli. Solo il rigore di Kvaratskhelia e nulla più. Ora ci aspettiamo di meglio. È chiaro che sono molte assenze, che ci sarà un bel po’ di turnover. Giocheranno Mazzocchi, Juan Jesus, continuerà a giocare Neres, rientra Spinazzola in panchina, che può essere un cambio. Squalificati Di Lorenzo e Anguissa. Buongiorno ancora una volta infortunato, apriamo una parentesi questo ragazzo. In questa stagione ha saltato ben un terzo del campionato, perché arriva a 12 partite minimo saltate su 38 e non ci si aspettava certo questo da lui. Non avendo dietro poi dei ricambi che si sono rivelati all’altezza, vedi Rafa Marin, anzi bravo quando Jesus a farsi trovare ancora una volta pronto, e Conte a credere in lui.”
Qui, Chiariello sottolinea che non bastano le chiacchiere: il Napoli deve essere una macchina perfetta, ma con assenze e turnover che ci fanno sudare freddo. È un commento che puzza di realismo crudo, quasi offendendo quelle squadre "tignose" come l’Empoli che osano darci filo da torcere. Per i tifosi, è un invito a stringere i denti, perché se non vinciamo, addio sogni di gloria.

Infine, Chiariello chiude con un monito diretto, mettendo in luce le incertezze della squadra ma anche la determinazione di Conte. Ascoltiamolo: “Le chiacchiere stanno a zero, il Napoli ha una conditio sine qua non, lo sa già. Ogni partita che sbaglia ha chiuso col sogno scudetto, non ha alternative. Quindi l’unico interrogativo che abbiamo è: questo Napoli, che ci dà poche certezze. Perché cala quasi sempre nei secondi tempi, cosa che Conte ha contestato dicendo ‘Non è vero, perché noi abbiamo battuto l’Atalanta e la Juventus e pareggiato con l’Inter nei secondi tempi’. Non sempre ci succede, ci succede quando mentalmente pensiamo a difendere il risultato. Stavolta ha sdoganato la parola scudetto e ha detto e ha parlato di bella pressione. Insomma Conte ha alzato il tiro, perché ha capito che adesso i giochi sono fatti.”
Chiariello qui è spietato: non c’è spazio per le scuse, e quella risposta di Conte è un mezzo schiaffo per chi dubita. Per i tifosi del Napoli, è un richiamo a non mollare, con un tocco di sarcasmo su quelle "cadute nei secondi tempi" che ci costano caro. Se il Napoli non si sveglia, lo scudetto resta un miraggio, ma chissà, magari con un po’ di fortuna e grinta partenopea, potremmo ancora stupire.

In conclusione, l’editoriale di Chiariello è un grido di battaglia per i tifosi del Napoli: vincere o affondare, senza se e senza ma. Con il campionato che entra nel vivo, ogni mossa conta, e solo il tempo dirà se questo sogno si realizzerà. Forza azzurri, dateci dentro!

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