Federico Chiesa: dal foglio bianco allo sfogo in diretta, la verità sull’addio alla Juventus e i retroscena che nessuno ti racconta #Calcio #Chiesa #Juventus #IntervisteEsclusive #FuoriDalComunicatoUfficiale
Federico Chiesa non le manda a dire e, in una lunga chiacchierata con La Gazzetta dello Sport, ha finalmente parlato apertamente del suo addio alla Juventus, un capitolo chiuso tra dubbi e rancori. Il talento ex bianconero non si è risparmiato, anzi: ha rivelato retroscena davvero poco politically correct, mostrando un volto del calcio italiano che spesso resta dietro le quinte.
Il winger classe ’97 ha dichiarato in modo netto: "Ho preso la decisione di andarmene perché non mi sentivo più al centro del progetto, come se il mio talento fosse sottovalutato o addirittura ignorato." La Juventus, con il suo solito copione fatto di grandezza storica e qualche delusione, sembra aver perso qualcosa per strada, e Chiesa non ha nascosto la sua delusione.
Non solo un problema tecnico, ma anche umano: "Spesso ho avuto la sensazione di essere solo una pedina, un numero su una rosa di calciatori che conta più dei risultati e della coesione." Questo sfogo riflette un disagio più generale, che sembra colpire sempre più calciatori di qualità in club che in teoria dovrebbero coccolarli.
La carriera di Chiesa è comunque ben lungi dall’essere finita, e le sue parole sono forse un campanello d’allarme per chi gestisce i club: "Quando un giocatore non si sente parte del progetto, non rende, e questo credo che a nessuno convenga, né a me né tantomeno alla società."
In una stagione caratterizzata da scenari tattici in continua evoluzione, Chiesa ci ricorda che dietro a contratti milionari e luci dei riflettori ci sono persone reali con sogni, aspettative e, a volte, frustrazioni concrete. La sua volontà di andare via è stata quindi un atto di orgoglio e di voglia di riscatto, un messaggio chiaro indirizzato a chi fa calcio solo con il pensiero al bilancio e alla piazza.
Difficile prevedere cosa succederà adesso, ma una cosa è certa: il talento c’è, il carattere pure, e Chiesa sembra pronto a spaccare tutto altrove, dove potrà finalmente sentirsi davvero protagonista. Nel mondo dorato del calcio italiano, a volte basta poco per passare dall’eroe all’incompreso, e la sua storia ne è l’ennesima prova.