Ah, il razzismo nel calcio: un giornalista napoletano trattato come uno scimpanzé per un caffè dimenticato #RazzismoNelCalcio #NapoliSempre #SportIgnobile
Un episodio di razzismo bello e buono ha rovinato il ritiro del Napoli a Dimaro-Folgarida, con un giornalista napoletano finito nel mirino di un commerciante della Val di Sole. Si tratta di Marcello Framondi, direttore di Napoli ZON, che per aver scordato di pagare un caffè ha beccato insulti e spintoni, roba che fa ridere per quanto è patetica.
Framondi ha raccontato l’accaduto di persona, e le sue parole fanno riflettere: “Scimmia napoletana”. Questa la gentilissima frase ricevuta da un commerciante del Trentino: il razzismo è purtroppo ancora un problema sociale nel nostro paese. Premessa: sono 9 anni che da giornalista inviato a Dimaro ho potuto apprezzare e toccare con mano l’accoglienza, la cordialità e l’umanità degli abitanti di Dimaro e del Trentino a cui sono legato da una profonda stima e affetto sincero”.
Poi, ha proseguito spiegando i dettagli: “Purtroppo ieri mattina mi sono imbattuto in una triste e rara eccezione. Recandomi presso l’esercizio commerciale [omissis] ho ordinato un caffè mentre terminavo una diretta social per il giornale. Al termine della stessa, in partenza per Napoli e soprappensiero, mi sono recato all’auto dimenticandomi di pagare: raggiunto dal cameriere (giustamente) mi sono immediatamente scusato e sono tornato indietro per pagare.”
Le cose sono degenerate in fretta: “Purtroppo lo zelante cameriere non era soddisfatto delle mie scuse e ha iniziato prima a borbottare, poi al momento del pagamento, quando gli ho fatto notare che stava esagerando con le parole, ha iniziato ad insultarmi più volte chiamandomi prima ‘scimmia’ e poi ‘scimmia napoletana’, supportato anche da una persona più adulta che sembrava essere il titolare dell’esercizio commerciale. A nulla sono valse le mie parole e tentativi di riportare alla calma la situazione spiegando che per 2€ non avrei di certo perso la faccia e che vengo da Napoli, la patria del caffè sospeso: sono stato spintonato e accompagnato all’uscita dal cameriere che ha continuato a chiamarmi ‘scimmia napoletana’. So perfettamente che queste persone non rappresentano né Dimaro né tantomeno il Trentino che in questi anni ci hanno accolto in maniera unica, creando un vero e proprio gemellaggio naturale che va avanti da oltre un decennio: proprio per questo certi comportamenti vanno condannati con ancora più fermezza”.
Questo schifo di situazione fa capire quanto il razzismo sia ancora radicato, anche in contesti sportivi che dovrebbero unire, non dividere. Peccato che certi idioti rovinino ciò che di buono c’è nel calcio e nelle sue tradizioni.