Stefano Colantuono fa un po’ di retroscena sul calcio che conta: elogi a Spinazzola e Conte per tenere tutti coi piedi per terra #Calcio #SerieA #Intervista
Stefano Colantuono, sempre pronto a dire la sua con quel tocco di esperienza da vecchio lupo del pallone, è intervenuto a “Radiogoal” su Kiss Kiss Napoli, sparando un po’ di verità senza tanti giri di parole. Parlando di certi talenti che non si fermano mai, ha toccato corde che fanno riflettere su come il gioco possa cambiare un giocatore.
“Sono contento per Spinazzola perché l’esordio in Serie A lo ha fatto con me all’Atalanta. Lui è cresciuto tanto, ha giocato in grandi club ed anche in nazionale. Arrivò con attitudini diverse, lo abbiamo preso per fargli fare l’esterno alto. Poi è diventato un terzino ed un esterno a tutta fascia che può fare tutti i ruoli. Sicuramente oltre al calciatore c’è da sottolineare che è un bravo ragazzo e soprattutto un grande professionista.”
Poi, senza peli sulla lingua, Colantuono si è spostato su come gestire una squadra, criticando con garbo quel surplus di entusiasmo che a volte rovina tutto. Ha lodato un certo allenatore notoriamente tosto, mettendone in evidenza le qualità che non tutti osano ammettere apertamente.
“Bisogna far scendere il livello di euforia del gruppo per avere un clima equilibrato. Ma le qualità di Antonio Conte le conosciamo e personalmente lo apprezzo tantissimo. Possiamo a volte discutere su un cambio se sia giusto oppure no, ma nei momenti concitati della partita a volte fai delle scelte e a volte no. Ma Conte è uno degli allenatori che riesce ad incidere di più su di una squadra, so come lavora nel corso della settimana ed è uno dei migliori. Ma fa bene ad abbassare i toni per tenere tutti sull’attenti e concentrati”.
In fondo, parole come queste ricordano che nel calcio, tra eufemismi e lustrini, serve ancora chi chiama le cose col loro nome per mantenere l’equilibrio. Un’intervista che, senza tanti fronzoli, dà da pensare su quanta strada facciano davvero i professionisti veri.