Lorenzo Colombo, la fame di gol e le lezioni per il Napoli
Lorenzo Colombo, il giovane attaccante del Genoa, ha aperto il suo cuore in un’intervista a Cronache di Spogliatoio, parlando di ambizioni e crescita nel calcio italiano. Per un tifoso del Napoli come noi, abituati a stelle che decidono le partite, le sue parole suonano familiari: un mix di promesse e avvertimenti. Colombo ammette candidamente di dover migliorare sul fronte realizzativo, e chi non lo fa in Serie A rischia di restare un’eterna promessa.
“No. Le grandi punte segnano tanto, vincono le partite e sono protagonisti. Questo è l’aspetto dove devo migliorare maggiormente. Ho 23 anni, sono giovane, ma ho già esperienza.” Queste parole, dette con sincerità, ricordano i nostri eroi partenopei come Osimhen, che ha trasformato il Napoli con i suoi gol. Ma ironico a dirsi, se Colombo non ingrana, potrebbe finire come tanti talenti italiani persi nel limbo, mentre noi ci chiediamo perché il Napoli non pesca di più in casa.
Sul suo percorso di crescita, Colombo rivela: “Sono migliorato moltissimo sia come calciatore, sia come uomo.
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E sui ricordi più belli, Colombo non nasconde l’emozione: “Il primo gol in A, a Napoli con il Lecce con un tiro da fuori. Ma l’emozione più forte della mia vita l’ho provata al rigore contro il Monza che è valso la salvezza.” Quel gol al Maradona? Per noi tifosi è un colpo al cuore – magari segnato contro il Lecce, ma ci fa pensare a quanto il nostro stadio possa ispirare. Confrontandolo con il passato, come i miracoli di Maradona o i gol clutch di Higuain, Colombo è ancora lontano, ma potrebbe essere un segnale per il Napoli: investiamo sui giovani affamati.
Alla fine, questa intervista è uno spunto per discutere: il Genoa ha un diamante grezzo, ma il Napoli deve evitare errori del passato, tipo bruciare talenti o affidarsi a sogni non realizzati. Forza Napoli, svegliamoci prima che altri ci sorpassino.