Fabregas del Como: Giovani e combattivi, ma ancora acerbi nel big match
Cesc Fabregas, il timoniere del Como, non le manda a dire dopo il pareggio per 1-1 contro il Genoa. Con una squadra piena di pivelli, ha ammesso che l’espulsione ha rovinato la festa, ma questi ragazzini stanno cercando di farsi le ossa in Serie A.
Nelle sue parole, “Sicuramente il rosso ha condizionato la partita, preferisco non commentare. Noi siamo una squadra giovane che vuole dimostrare la propria forza. Avremmo meritato la vittoria, soprattutto dopo i primi 60 minuti. Questa squadra potrà diventare davvero molto forte”.
Spiegando la prestazione altalenante, Fabregas è stato diretto: la differenza tra i primi 60 minuti e il resto è lampante, ma in campo non si va a passeggio. Il Genoa è una banda tosta e orgogliosa, mentre il Como è un gruppo di debuttanti che inciampa ancora un po’, ma sta imparando in fretta.
Come ha aggiunto, “Come si spiega la differenza fra il Como dei primi 60 minuti e quello dell’ultima mezz’ora? Dominare per 90 minuti è molto difficile e in campo ci sono sempre due squadre: il Genoa è forte e orgoglioso, noi siamo giovani, stiamo crescendo e imparando. Rispetto allo scorso anno siamo migliori: miglioreremo giocando insieme. È vero, sbagliamo ancora qualche scelta, ma possiamo crescere molto. I cambi? Li ho fatti per dare maggiore stabilità. Avevamo 12 giocatori convocati in nazionale e qualcuno era un po’ affaticato. Ripeto, siamo una squadra davvero giovane, con ragazzi alla prima o alla seconda stagione da professionisti. Non siamo ancora una squadra come il Napoli: di giocatori vincenti abbiamo soltanto Morata e Sergi Roberto, ma io sono tranquillo”.
Insomma, il Como è un cantiere aperto, con Fabregas che conta su pochi veterani per reggere la baracca. Se continuano così, questi giovani potrebbero sorprendere, ma per ora, è chiaro che la strada è ancora in salita nel campionato italiano.