#Napoli #Monza #Tifosi #DivietoTrasferta Il presidente della commissione Politiche giovanili e del lavoro del Comune di Napoli, Luigi Musto, interviene sul possibile divieto di trasferta per i tifosi del Napoli a Monza dopo le tensioni di Bologna. La situazione è calda e Musto non ci sta: ecco la sua risposta.
In una nota stampa, Luigi Musto ha dichiarato: "Sulla questione del divieto di trasferta per i tifosi del Napoli, chiederò un incontro al sindaco Manfredi e se serve anche al ministro Piantedosi. Ancora una volta ad essere penalizzati sarebbero le famiglie e le persone perbene che vogliono seguire il Napoli." Qui Musto mette in chiaro che non è giusto che a pagare siano sempre i tifosi onesti, quelli che fanno parte della grande famiglia azzurra e che vogliono solo sostenere la loro squadra del cuore.
Occorre una riflessione più approfondita sul fenomeno tifo – aggiunge Musto – i responsabili di eventuali episodi di violenza e illegalità, vanno individuati e puniti, attraverso controlli più capillari ed un’attività di prefiltraggio che ne impedisca la partecipazione alle trasferte della squadra. Musto sottolinea l’importanza di un approccio chirurgico al problema, colpendo solo chi realmente sbaglia, non tutta la tifoseria. Il tifo deve essere gestito meglio, con più attenzione e con misure preventive che non danneggino chi si comporta correttamente.
Senza trascurare il fatto – conclude – che a Bologna, come testimoniano molti video, tanti tifosi azzurri pur essendo in possesso del regolare biglietto, hanno avuto problemi di accesso allo stadio. Punire un’intera tifoseria non è democratico e non è giusto". Con queste parole, Musto evidenzia le ingiustizie subite dai tifosi a Bologna, dove anche chi aveva fatto tutto per bene è stato penalizzato. Chiede giustizia e rispetto per una tifoseria che merita di essere trattata con dignità, non con divieti indiscriminati.
Insomma, la situazione è chiara: i veri tifosi del Napoli non ci stanno a essere trattati come capri espiatori. Musto si sta muovendo per ottenere risposte e giustizia, perché il tifo partenopeo merita di vivere la propria passione senza essere ingiustamente penalizzato.