Il Napoli Crolla a Verona: Conte si Scusa e Aspetta Rinforzi dal Mercato
Il Napoli ha subito una clamorosa sconfitta contro il Verona, un risultato che ha sconvolto sia i tifosi che la dirigenza. L’allenatore Antonio Conte ha subito chiesto scusa ai sostenitori azzurri, riconoscendo le difficoltà della squadra e promettendo un immediato riscatto. Nel frattempo, il club partenopeo è attivo sul mercato per rinforzare l’organico, con le visite mediche di David Neres previste per oggi, mentre Romelu Lukaku rimane in attesa di sviluppi.
Conte si Scusa con i Tifosi
Antonio Conte ha espresso profonda dispiacere per la deludente prestazione contro il Verona. Durante una conferenza stampa, l’allenatore ha dichiarato che la squadra non ha mostrato il carattere necessario per competere a certi livelli. Ha promesso ai tifosi un cambio di marcia, impegnandosi a lavorare duramente per migliorare le prestazioni future.
Rinforzi dal Mercato: Neres e Lukaku
Il Napoli è al centro di importanti movimenti di mercato. Oggi sono in programma le visite mediche per David Neres, un’ala talentuosa che potrebbe aggiungere velocità e creatività all’attacco. Inoltre, Romelu Lukaku è in attesa di chiarimenti sulla sua possibile trasferimento, che potrebbe rappresentare un altro colpo significativo per la squadra.
Di seguito un estratto dell’articolo pubblicato da TuttoNapoli.net che fornisce una panoramica chiara sulla situazione in casa Napoli dopo la disfatta a Verona per 3 a 0
VOTO ZERO
Al clima attorno alla squadra che è lo ssteso della sciagurata stagione dell’anno scorso.
Non è giusto, dopo 90 minuti di gioco in agosto, avvelenare così l’atmosfera di questa città, alimentare le tensioni senza fermarsi a riflettere, analizzare le cause e, soprattutto, cercare soluzioni. Napoli si è intrappolata in un circolo vizioso di masochismo, una spirale di autolesionismo dove tutti competono per gridare “al rogo, al rogo” come si faceva con le streghe nel Medioevo. Facciamo un respiro profondo e ripetiamo il nostro mantra: ciò che è accaduto l’anno scorso non deve necessariamente ripetersi. Coltivate sempre pensieri positivi; l’entusiasmo non può fiorire in un terreno dominato dalla paura.
VOTO UNO
Il primo temop non era poi cosi pessimo.
Lobotka manca una chance incredibile, mentre Kvara fa lo stesso e poi si infortuna. Il calcio d’agosto è così, fragile come il battito d’ali di una farfalla, capace di influenzare destini e risultati. Il Napoli non era andato male nei primi 45 minuti, non concedendo nulla agli avversari e creando diverse opportunità. Il mistero sta in quell’approccio disastroso del secondo tempo, un declino inesorabile, paragonabile ai peggiori film di Nicolas Cage degli ultimi vent’anni. “Sciolti come neve”, dice Conte; sotto la neve puoi nascondere tutto, ma quando si scioglie, tutto riaffiora.
VOTO DUE
Come le due partite ufficiali senza gol su azione.
Modena e Verona non possono certo essere paragonate a navi sopravvissute dell’Invincibile Armata; al massimo, sono come zattere assemblate con corde e pezzi di legno trovati qua e là. Il Napoli ha difficoltà a segnare, non solo perché manca il centravanti titolare, ma anche perché fatica a creare occasioni pericolose con continuità. Kvaratskhelia viene quasi ignorato per un tempo, poi riesce a sfruttare un’opportunità che per poco non si trasforma in gol. È necessario lavorare sull’idea di gioco da sviluppare, con Conte che cerca di impostare la squadra come se avesse Lukaku in campo, pur non avendolo. Questo approccio rigido non porta risultati: è vero che con il 4-3-3 il Napoli è arrivato decimo, ma l’anno precedente con lo stesso modulo aveva vinto lo scudetto. Dominando.
VOTO TRE
Come i tre palloni presi da un Verona che sembrava essere il Real Madrid.
Non c’è possibilità di appello, e forse è meglio così. Questo servirà a tutti per riflettere e per prendere decisioni rapide, anche se impopolari. Tre schiaffi in faccia alle classifiche, alle grigliate e ai deliri agostani. Il campo è un giudice severo e lo sport una scuola rigida. Bisogna dare tutto, sudare sul campo, perché l’Hellas non è certo superiore a questo Napoli, anche se ancora incompleto. La differenza la fanno la volontà, il desiderio e l’aggressività. Se una squadra di Conte perde su questo piano, allora c’è davvero qualcosa di sbagliato nell’atteggiamento di questi giocatori. E dunque, via tutti, ma proprio tutti, quelli che non sono disposti a sporcarsi le mani.
VOTO QUATTRO
Ai cambi sbagliati da parte di Conte.
Conte si schiera a difesa delle proprie affermazioni, sostenute durante la conferenza prepartita, riguardanti i ritardi sul mercato. Con Kvara infortunato, decide di non schierare Ngonge, l’unico giocatore che sembra in grado di creare qualche spunto. La partita scorre monotona fino al 79° minuto, con un Napoli meno minaccioso di una zanzara in una fabbrica di Autan. Se l’intento era quello di mandare un messaggio alla dirigenza, l’obiettivo è stato raggiunto.
VOTO CINQUE
A Mazzocchi che però merita un discorso a parte.
Di Lorenzo giocherà come laterale o come difensore centrale? Se sarà quest’ultimo, Mazzocchi non può essere il titolare in una squadra con le ambizioni del Napoli. Non perché non sia capace, ma perché non è al livello richiesto. È semplice e chiaro, senza giri di parole. Chi afferma il contrario, mente. Questo non significa che Pasquale non possa essere utile alla squadra, anzi. Ma come titolare, no, non è adatto. Un antico proverbio giapponese dice: “Dieci persone, dieci colori”. Ognuno è unico e ha il proprio ruolo.
VOTO SEI
Sufficienza ad Anguissa che sembra essere il solo che ha capito il gioco di Conte..
Frank lotta con determinazione, colpendo la traversa con un potente destro in un momento che avrebbe potuto ribaltare completamente la partita. Si lancia in avanti, a testa bassa, ostinandosi quasi nel suo tentativo di segnare un gol. Una determinazione mai vista nella scorsa stagione, giocata sempre con l’indolenza di un parcheggiatore abusivo che supervisiona la sua zona con svogliatezza. Se dobbiamo aggrapparci a qualcosa, a un barlume di speranza proveniente da Verona, aggrappiamoci a un rinato Frank. “Del resto, come potremmo nutrire speranze sul nostro futuro se già lo conoscessimo?”.
VOTO SETTE
Come le sette volte in cui l’autore dell’articolo su TuttoNapoli ha controllato la distinta del Napoli perchè incredulo che Juan Jesus fosse di nuovo in campo come titolare.
Alle 17:47 arriva la distinta del Napoli. Leggo un nome e una goccia di sudore scende lungo la mia faccia come una tavola da surf. Corro in bagno, mi sciacquo il viso e controllo di nuovo. È tutto vero. Ancora lui, come un’ossessione. Come un dolore che ritorna, una ferita che si riapre, un pensiero terrificante. Juan Jesus è titolare. Nonostante l’acquisto di Rafa Marin, l’ipotesi di Olivera come difensore centrale e tutte le altre possibilità considerate, persino quella di schierare Platinette sulla sinistra, ecco di nuovo BatJuan. Con impietosa determinazione, impone la sua legge. Si perde l’attaccante sul gol dell’1-0 e distrugge la fiducia di sei milioni di tifosi. Vederlo ancora titolare è inaccettabile. Le telecamere catturano un labiale emblematico di Conte: “Siamo in otto contro due, vanno su Juan Jesus e prendiamo gol”. Ah, se avessimo “il pur bravo Hermoso”.
VOTO OTTO
Alla spiegazione di Conte:
“Possono arrivare 1,2,4 giocatori ma il problema è diverso, va risolto a monte e non è facile”.
VOTO NOME
Come il numero di maglia di Osimhen e la sua situazione che pare essere diventata un intrigo internazionale .
Che storia è questa di trattare un calciatore come se fosse un’auto di lusso, parcheggiata in attesa di un compratore? È disgustoso come questo mondo del calcio stia mortificando i sogni dei bambini e uccidendo la passione. Victor è un giocatore del Napoli e avrebbe dovuto giocare contro il Verona, affrontando le difficoltà sul campo. Se qualcuno fosse stato interessato a comprarlo, avrebbe fatto un’offerta e se ne sarebbe discusso. Mettergli un’etichetta ‘Vendesi’ ha prodotto l’effetto opposto. Sembra un pezzo d’antiquariato che ha perso il contatto con il presente e sta compromettendo anche il futuro, sia il suo che quello del club. Preoccupante la dichiarazione di Conte: “Perché non gioca? Chiedetelo al club”. Ma per chi lavora Conte? Di chi sta tutelando gli interessi? Era troppo complicato scegliere una strategia comune? Davvero incredibile!
VOTO DIECI
Come gli ulltimi dieci giorni di mercato in cui sperare per invertire la rotta.
C’è in gioco circa 200 milioni di euro tra la cessione di Osimhen e una qualificazione alla prossima Champions League, cruciale per le finanze del club. Dopo l’episodio imbarazzante con Brescianni, il Napoli aveva lasciato intendere che stesse puntando a un profilo più alto: ma chi è questo profilo? Quando arriverà? E Gilmour? È da un mese che l’accordo sembra concluso, ma ancora non c’è nulla di concreto. È il momento di accettare anche il rischio d’impresa, perché scegliendo Conte si è già fatto un grande passo. Tuttavia, basta con alimentare queste voci infondate sulle dimissioni del tecnico. La maratoneta del Bhutan, Kinzang Lhamo, è arrivata ultima alle Olimpiadi di Parigi, con un distacco di un’ora e mezza dalle altre atlete. All’arrivo ha dichiarato: “Il mio paese non mi ha mandato a Parigi per iniziare la corsa, ma per finirla”. La corsa di Antonio è appena iniziata. E ha intenzione di portarla a termine.
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