Antonio Conte è impaziente di tornare alla guida di una squadra di calcio. Dopo aver carburato al ritiro di Torino, sente che è giunto il momento di inseguire il suo ultimo sogno: vincere la Champions League come allenatore. Il suo padre, un devoto tifoso, gli ha chiesto di fare presto ritorno alla guida di un top club europeo. Tuttavia, in un’intervista esclusiva al Daily Telegraph, Conte evita di svelare i suoi piani per il prossimo anno, affermando di aver rifiutato diverse offerte europee e la possibilità di allenare nuovamente l’Italia.
“Non avevo fretta di tornare”, ha dichiarato Conte, spiegando che ha dedicato del tempo a se stesso e alla sua famiglia. Mentre suo padre desidera il suo ritorno immediato, Conte ha sottolineato l’importanza di ricaricare le energie, sia fisiche che mentali. Adesso, però, si trova con un eccesso di energia, causando qualche disturbo a sua moglie.
Conte è inattivo dalla sua seconda stagione al Tottenham, segnata da dimissioni tumultuose e critiche ai suoi giocatori. Nonostante la reazione iniziale negativa, Conte crede che alla fine i giocatori apprezzino l’onestà degli allenatori. Mentre ammette di pensare a un nuovo modulo con difesa a quattro, sottolinea che giocare a tre dietro non significa adottare un approccio difensivo. Per lui, l’equilibrio è la chiave per vincere, insieme alla valorizzazione ottimale dei giocatori disponibili.
Conte rivela anche il “peggior momento a livello personale” del suo recente passato, legato a problemi di salute e alle morti di Gianluca Vialli, Gian Piero Ventrone e Sinisa Mihajlovic poco più di un anno fa. Tra giocare bene e vincere, Conte conferma la sua preferenza per entrambi, riconoscendo Pep Guardiola come “il miglior allenatore al mondo”.
Sebbene il desiderio di vincere sia una responsabilità, non un’ossessione, Conte ammette che le aspettative sono sempre elevate a causa del suo successo passato. Con qualche rimpianto per opportunità che avrebbero potuto andare diversamente, Conte continua a guardare avanti, sognando di realizzare il desiderio di suo padre di vittoria in Champions League.