Conte e il Napoli in piena fase di ricostruzione: un cantiere aperto, ma con luci e ombre
Nella conferenza stampa di fine ritiro, Antonio Conte ha dipinto un quadro realistico del Napoli, ancora immerso in una “ricostruzione” che non ammette scorciatoie. Parlando di nuovi arrivi come Beukema e gli altri, il tecnico ha sottolineato come il lavoro pre-season sia stato intenso, ma inevitabile che i rinforzi debbano imparare dai veterani.
È inevitabile, però, notare come questo “cantiere aperto” rifletta le solite contraddizioni del nostro Napoli: da un lato, l’entusiasmo per un allenatore che sa motivare, dall’altro, la frustrazione di vedere top player come Osimhen e Kvara partire senza rimpiazzi pronti. “Sono contento dell’applicazione dei ragazzi, stanno lavorando bene, seriamente, ho avuto risposte positive sia dal gruppo vecchio che dai 6 ragazzi nuovi ma è inevitabile che con i nuovi servirà tempo per farli entrare nei meccanismi e nei concetti”, ha detto Conte, e qui c’è da applaudire la sua onestà – finalmente un tecnico che non promette miracoli immediati, a differenza di certe favole estive che ci hanno deluso in passato.
Ma guardiamo al mercato: in un anno, 13 arrivi e 7 partenze, inclusi pezzi da novanta venduti per far quadrare i conti. Rispetto alla Juventus, che ha cicli consolidati, il Napoli sembra sempre un passo indietro, bloccato in un’eterna fase due. Il presidente merita credito per lo “stile Napoli”, evitando follie, ma accidenti, quanta pazienza ci vuole mentre le big scappano via?
“Arrivano giocatori che non stravolgeranno l’11 iniziale, ma stanno implementando la rosa per darci una mano ed in futuro per essere i titolari. Beukema in futuro sarà il nuovo Rrahmani, ha quelle caratteristiche, è un soldato, Lucca dall’Udinese, lavorerà guardando Lukaku che ha fatto 300 gol in carriera, ma non è un calciatore finito. Marianucci sarà per anni il centrale del Napoli, ma ha 21 anni e viene dall’Empoli. E’ giusto chiarirlo, prendere uno pronto come De Bruyne è una cosa… ma è un acquisto diverso dagli altri.” Questa visione a lungo termine è lodevole, ma ai tifosi veri, che ancora sognano lo Scudetto improvviso dello scorso anno, sa di rinvio perpetuo – quasi una presa in giro, se paragonata al PSG che compra già pronto.
Insomma, carissimi appassionati, il Napoli sta costruendo basi solide, ma non illudiamoci: se non arriva quel colpo di genio, rischiamo di guardare le big da lontano. Dategli tempo, dite? Magari, ma nel calcio napoletano, la pazienza è merce rara quasi quanto un centravanti infallibile.