venerdì, Settembre 20, 2024
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Conte guida il Napoli nel mistero di vico Rose: da Palmieri a De Crescenzo, Russo e Basile

Conoscete la storia di Don Dolindo Ruotolo? Questa è l’occasione perfetta per approfondirla e magari per chiedergli una grazia. Vico Rose a Napoli, situato sulla collina di San Potito, è un luogo particolare, difficilmente raggiungibile per caso. Come indicato da Giuseppe Palmieri ne “L’incantevole sirena” (Napoli misteriosa, magica, feroce – ed. Giunti), questa via è generalmente trascurata dalle guide turistiche, poiché chi non vi abita non ha motivo di passarci.

La Magia di Vico Rose

La scarsa notorietà di Vico Rose cede immediatamente se si ricorda la scena del film “Così parlò Bellavista” in cui una vecchia signora (Nunzia Fumo) istruisce uno spazzino (Sergio Solli) su come pulire adeguatamente il luogo. Il vico nasconde un mistero che non lascia indifferenti i visitatori: camminando nella sua penombra, si giunge a una loggetta con una vista sorprendente, simile a quella di un balcone senza uscita. Proseguendo lungo un tratto parallelo, si torna indietro e si sbuca pochi metri più su da dove si era entrati, in via Salvatore Tommasi, non lontano da piazza Dante. Questa disposizione suscita una sensazione di burla spaziale e sospensione temporale, come se una volta usciti, non si rientrasse più nell’epoca precedente ma in un tempo diverso.

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In Vico Rose si accede da via Salvatore Tommasi, con due possibilità: scendere verso Piazza Dante per Scala San Potito, un luogo di suicidi tra intellettuali napoletani durante e dopo la Seconda guerra mondiale, o salire verso la chiesa di San Giuseppe dei Vecchi e Immacolata di Lourdes, dove si trova la tomba di Don Dolindo Ruotolo. Don Dolindo, considerato un veggente e venerato come un santo dai devoti, morì nel 1970. Come Padre Pio, ebbe un rapporto difficile con la Chiesa, ma esercitò un grande fascino sui fedeli. Padre Pio stesso diceva ai napoletani che lo visitavano: “Che venite a fare da me? Voi avete Dolindo.”

Il Mistero di Vico Rose e Don Dolindo

Prima di morire, Don Dolindo promise che avrebbe continuato a intercedere per coloro che pregassero e bussassero tre volte alla sua tomba. Molti fedeli ancora oggi seguono questa pratica, convinti che il veggente possa ancora aiutarli. Questa devozione ricorda la tradizione napoletana di credere che il sonno non sia sempre irreversibile, una visione che affonda le radici nella cultura locale.

Antonio Conte, tecnico di calcio, è recentemente inciampato nel mistero di Vico Rose, scegliendo di esplorarlo con curiosità e determinazione. Al balcone non ha trovato una vecchia rompiscatole, ma Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, che comprende e apprezza il suo impegno.

Il Napoli, dopo la vittoria del terzo scudetto, ha attraversato periodi di smarrimento e difficoltà, simili alle fasi di un viaggio attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ora, con nuovi obiettivi in vista, il club cerca di rinascere e risplendere con l’aiuto spirituale di Dolindo, la poesia di Basile e la visione di De Crescenzo, sempre partendo dal misterioso Vico Rose.

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