Conte e il Napoli fanno spettacolo sotto la pioggia: scuse, gratitudine e un tocco di realismo
I tifosi del Napoli hanno aspettato sotto un diluvio universale per incontrare Antonio Conte e il suo staff a Dimaro, con ritardi che hanno fatto borbottare più di uno, ma alla fine le scuse sono arrivate, accompagnate da parole schiette e un po’ di sano cinismo sul campo. Perché, diamine, se c’è una cosa che il calcio ci insegna è che la pioggia non ferma la passione, anche se bagna fino alle ossa e fa scappare i deboli di cuore. #Napoli #Conte #Dimaro
L’evento, inizialmente previsto per le 20:30, è slittato alle 21 a causa del maltempo, con alcuni tifosi che hanno mollato la presa per la troppa acqua, mentre altri hanno protestato per l’attesa infinita. È arrivato prima il responsabile della comunicazione, che ha cercato di sistemare la baracca con un discorso diretto.
“Ci scusiamo sapevamo che l’orario e alle 20.30. Cosa facciamo andiamo avanti? Se siete d’accordo procediamo. Grazie per essere rimasti sotto la pioggia, quella di questa sera è il modo di incontrare lo staff, elemento importantissimo all’interno di una squadra, lo staff ed il suo allenatore sono l’elemento più caratterizzante. Abbiamo il campione degli allenatori”.
Subito dopo, è toccato a Oriali salire sul palco, con un intervento che non si è fatto pregare per rimarcare gli errori passati e un’ottimismo un po’ naïf, come se nel calcio bastasse lavorare sodo per vincere, senza tutte quelle complicazioni che tutti sanno esserci.
“Rinnovo le scuse per il disguido. Il mister ha ben spiegato cosa è successo l’anno scorso. Non avevamo la rosa più forte, ma è la dimostrazione che si vince perchè c’è una squadra. Ringrazio tutti e voliamo bassi. Partiamo con tanto entusiasmo con un proflo molto basso, poi vedremo se ci toglieremo ancora soddisfazioni. Io sono ancora molto positivo, credo che la squadra abbia capito e quindi potremmo toglierci ancora molte soddisfazioni. Grazie a tutti”.
Poi è entrato in scena Conte, che non ha girato intorno al problema e ha sparato a zero sulle scuse, mescolando gratitudine con una dose di umiltà che, diciamolo, nel mondo del calcio è rara come un rigore non contestato.
“Siamo molto dispiaciuti per il malinteso sull’orario di inizio, ci scusiamo”. Il pubblico ha risposto con applausi. “Fa molto piacere ritrovarci dopo un anno con qualcosa di importante sulla maglia. E’ avvenuto qualcosa di bellissimo, ci avete sostenuto sempre, dall’inizio alla fine. Mi ricordo benissimo che alla prima partita in Coppa Italia col Modena c’erano 50mila persone. Solo per fa capire la passione del tifoso napoletano e che ci avete trasmesso. Ci auguriamo di avervi reso orgogliosi. La squadra ha sempre giocato per senso di apparetenenza e rispetto nei vostri confronti, sapendo che avevamo una stagione da ripagare. Penso che ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Ora, quello che dico sempre, cerchiamo di essere molto intelligenti e umili. Perché chi è umile è intelligente, la presunzione e l’arroganza fa parte delle persone poco intelligenti. Da persone intelligenti, sappiamo i valori, valori che ci possono portare a fare qualcosa di importante, sono quelli del lavoro, della serietà, della professionalità e dell’appartenenza. Poi il resto sono tutte caz.ate! Grazie a tutti”.
Infine, Conte ha chiuso il cerchio con un grazie allo staff, dando credito a chi lavora nell’ombra, perché, come ha detto, sono loro i veri eroi dietro le quinte, senza i quali tutto questo circo non andrebbe avanti. L’evento ha dimostrato ancora una volta che nel calcio, tra pioggia e ritardi, è l’onestà brutale a fare la differenza, con i tifosi che, bagnati fradici, se la sono goduta lo stesso.