La presentazione della squadra a Dimaro: fuochi, cori e discorsi da veri duri! #Scudetto #NapoliVince #RitiroCalcio
La serata di presentazione della squadra si è animata in un bailamme di urla e fuochi d’artificio, con i tifosi che hanno dato il meglio di sé, trasformando un semplice palco in un circo da campioni. Tutto è iniziato con “Sono onorato di aver qui la squadra italiana più forte d’Italia. Siete i più forti perché portate sul petto lo Scudetto”, parole del sindaco Marco Panciera, che hanno scatenato un coro dal pubblico: “Siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi”. Lui ha proseguito ringraziando tutti, augurando successi e definendo i presenti un “popolo meraviglioso”, ma andiamo, chi non ama un po’ di esagerazione in queste feste.
Mentre la squadra si preparava dietro le quinte, l’atmosfera si è scaldata con il dj Decibel Bellini che ha mixato pezzi come “Pedro” di Raffaella Carrà, rendendo l’attesa un vero spettacolo. Alle 21, è partita la presentazione ufficiale, partendo dai magazzinieri e dallo staff medico, capitanato dal dottor Raffaele Canonico. Poi, spazio allo staff tecnico: da Stellini a Rosalen, passando per i preparatori atletici e persino il dronista Ettore Prota – roba che sembra uscita da un film d’azione, ma con più sudore e meno effetti speciali.
Il pubblico è impazzito per Lele Oriali, accolto con “Olè olè olè olè Lele, Lele”, e per Antonio Conte, che ha scatenato un tripudio con “Olè olè olè olè mister, mister”. Conte non si è risparmiato: “Bello rivedersi dopo un anno, è bello rivedersi dopo una bellissima stagione, è bello rivedersi con uno Scudetto sulla maglia. E’ stato qualcosa di bello e incredibile. Voglio ringraziarvi a nome mio e dei calciatori perché il supporto che ci avete dato è stato fondamentale. La passione, l’entusiasmo che ci avete dimostrato fin dal mese di agosto, che tanti dicevano ‘Chissà se ad agosto lo stadio sarà pieno’ ed era pieno… Questo ci ha dimostrato la passione da parte vostra, anche dopo una stagione difficile. Chi sta qua deve capire il senso d’appartenenza, capire che noi dobbiamo sempre rendervi orgogliosi, al di là del risultato finale perché poi alla fine vince uno. Ma noi dobbiamo uscire sempre dal campo con la maglia sudata”. Insomma, parole toste, come se volesse dire: “Basta chiacchiere, sudate la maglia o andate a casa”.
Oriali ha seguito con la sua dose di emozioni: “Sono molto felice e contento. Ho vinto parecchio, ho avuto la fortuna di vincere parecchio nella mia carriera, ma una vittoria sentita così profondamente come quest’anno non l’ho mai sentita. E il merito è vostro (dei tifosi, ndr). Ovviamente merito ad Antonio (Conte, ndr). Colgo l’occasione anche per ringraziare chi ha reso possibile questo sogno. Mi riferisco a tutti i ragazzi, che mi hanno dato davvero una grandissima gioia, allo staff tecnico, a tutti quelli che hanno contribuito a questa vittoria insperata del campionato. E ovviamente ad Antonio, il nostro condottiero. Finisco col ringraziare la società e tutti i tifosi presenti e quelli che non ci sono ma che sono qui col cuore”. Un discorso che suona un po’ come un veterano che racconta le sue battaglie, con un tocco di drama per tenere tutti incollati.
Poi è toccato ai giocatori: i portieri come Meret e gli altri sono saliti per primi, seguiti dai difensori – da Buongiorno a Zanoli – e poi i centrocampisti, con ovazioni per De Bruyne e McTominay. Gli attaccanti hanno chiuso in bellezza, con Lukaku urlato a squarciagola e Politano accolto con “Matteo Politano, popo, popo”. Il capitano Di Lorenzo ha rubato la scena: “Sembrava di essere a Capodanno a Napoli. Sensazione bellissima alzare la Coppa, dopo un anno in cui abbiamo dato tutto quello che avevamo. Siamo contenti che il lavoro fatto. Volevamo ringraziare i tifosi, da parte di tutta la squadra. Ogni anno un po’ di Napoli si trasferisce qui a Dimaro e quest’entusiasmo è bello perché ci fa sentire meno la fatica. Speriamo di fare un grande anno. In questo mese abbiamo festeggiato tanto, ora è tempo di lavorare per preparare al meglio il prossimo anno”. E non si è fermato lì, tornando per un saluto speciale: “Volevamo mandare un abbraccio alla famiglia di Danielino, che per il primo anno non è qui con noi. Ci ha trasmesso una forza incredibile quest’anno. Ha lottato come un leone negli ultimi mesi e giorni della sua vita e lo salutiamo”, con il pubblico che ha risposto: “Uno di noi, Daniele uno di noi”.
Lo spettacolo è culminato con fuochi d’artificio su “Freed from desire”, e Di Lorenzo che alza la coppa al cielo con “We are the Champions”. Una serata che ha mescolato emozioni, discorsi motivazionali e un po’ di sano caos, lasciando i tifosi con l’acquolina in bocca per la prossima stagione – perché, diamine, se non sudi e non vinci, che senso ha?